L’OMBRA DEL PASSATO

di Michela


Prologo

Era una notte scura, illuminata soltanto dai bagliori di alcuni fulmini in lontananza, segnale che si stava avvicinando una tempesta. La strana costruzione isolata sembrava deserta, come una di quelle case abbandonate che stavano per essere demolite. Situata lontano da qualsiasi città abitata e da qualsiasi strada percorribile, sembrava qualcosa di dimenticato da tutti. Ma all’interno, si nascondeva una verità terribile, confermata dalla sinistra ed imponente figura di un uomo vestito di nero con una maschera a forma di teschio che gli copriva gli occhi.
La vera attività della dimora si svolgeva sopra una piattaforma, dove era disteso incosciente un uomo alto, dai ricci capelli neri. Una vera e propria giungla di cavi elettrici era collegata alla piattaforma ed al corpo dell’uomo stesso. Tutt’intorno tecnici specializzati seguivano l’andamento dell’operazione.
Uno di essi si volse verso il comandante e chiese esitante: “Fantasma Nero, mio signore, quanto ancora dobbiamo aspettare prima di attivare la macchina?” Un lampo di luce ed un rumore di tuono risuonarono nel cielo nero, quasi ad accompagnare la terribile domanda.
Il Fantasma Nero, meglio conosciuto come Scarl, replicò con autorità: “Al prossimo fascio di luce di un fulmine, Dott. Schemer”
“Sissignore” disse il piccole ometto spaventato
Un istante dopo, un fulmine illuminò l’intera costruzione.
“Azionate i conduttori elettrici e attivate il circuito!” ordinò bruscamente Scarl
Immediatamente una luce accecante attraversò i cavi della piattaforma dove si trovava l’uomo, lo raggiunse e lo illuminò in modo spettrale.
Scarl ghignava mentre la figura dell’uomo veniva nuovamente colpita da un raggio d’energia potentissimo. Il Dott. Schemer fermò la macchina e controllò minuziosamente i dati ottenuti per individuare un qualsiasi segno vitale dell’uomo. Subito dopo, annunciò agli altri tecnici: “L’operazione si è conclusa con successo!”
“Bene Dott. Schemer. Siamo stati capaci di creare un nuovo cyborg in grado di distruggere i ribelli, oppure no?” Scarl aspettava una conferma.
Il dottore non corrispondeva il sarcasmo di quel maniaco “Credo che abbiamo creato un cyborg perfetto mio signore”
“Questo sarò io a giudicarlo!” rispose il capo. “Procedete con i test sulle sue capacità”
Il Dott. Schemer sbuffò e premette un bottone.
Un minuto dopo, il cyborg fu circondato da una vivida luce bluastra, mentre fuori la bufera stava raggiungendo il culmine della sua potenza
La voce imperiosa di Scarl tuonò attraverso le pareti “Bene, cosa stiamo aspettando? Questo è l’apice della tempesta! Avanti!”
Il Dott. Schemer ordinò all’uomo “0017, alzati!”
Un altro fascio di luce illuminò la stanza. L’uomo chiamato 0017 si svegliò. Non appena aprì gli occhi, la tormenta si placò e la pioggia cessò di cadere immediatamente. Le nubi scomparvero ed il cielo, un momento prima nero come la pece, improvvisamente apparve limpido e coperto di stelle.
“Eccellente!” Scarl era in delirio “Meraviglioso, dottore, semplicemente meraviglioso. Il nostro nuovo cyborg è in grado di controllare gli elementi”
Il Dott. Schemer sorrise soddisfatto “Gli abbiamo installato un impianto che è in grado di modificare le strutture molecolari esistenti in natura. E’ stato molto semplice”
“Bene, e gli avete caricato i dati relativi alla donna dei cyborg serie 00?”
Il Dott. Schemer annuì “Sì, li abbiamo installati nella sua memoria. Sarà molto facile per lui convincerla”.
“Benissimo. Useremo le informazioni raccolte per distruggere i ribelli!” Scarl si fregò le mani in segno di evidente soddisfazione
Il Dott. Schemer rispose dubbioso “Mio signore, siamo certi che i cyborg lo accetteranno tra di loro incondizionatamente?”
“Mio caro dottore, non ho dubbi che 0017 sarà non solo accettato, ma vincerà tutti i loro dubbi”.
“Speriamo”
“Non falliremo stavolta. Abbiamo finalmente l’occasione di distruggerli e lo faremo! E ora… in piedi 0017. Abbiamo un lavoro da fare”. 

Dall’altre parte dell’oceano, un’altra tempesta si stava scatenando, fulmini zig-zagavano nel cielo e tuonavano sulla spiaggia. Le onde si schiantavano furiose contro gli scogli e li sommergevano di spuma bianca.
Françoise Arnoud, il cyborg 003, era seduta su un sofà in salotto e stava osservando la furia della bufera, spaventata, ma altrettanto affascinata dalla potenza della natura.
Il suo super-udito le permetteva di sentire ogni minimo rumore, figurarsi una tormenta del genere. Sorridendo, riconobbe subito chi stava entrando nella stanza, anche senza voltarsi.
“Credevo fossi in mezzo alla battaglia” disse scherzosamente
“Già” rispose una voce “ma dopo aver vinto tre volte di fila mi stavo annoiando e Jet stava cominciando ad innervosirsi”. Joe Shimamura, il cyborg 009, sorrise, si sedette vicino a lei e continuò “Sai bene che quando si irrita è bene lasciarlo perdere per un po’”.
Françoise rimarcò “Peccato, speravo di chiedergli di insegnarmi, così anch’io avrei imparato a giocare a ping-pong!”
Joe scoppiò a ridere. “Magari aspetta che si calmino le acque. Però, ripensandoci, perché non impieghiamo il tempo in qualcosa di più divertente?” disse strizzandole un occhio.
“Joe, il Dott. Gilmour è in casa e poi potrebbe arrivare qualcuno”
“Il Dott. Gilmour è chiuso nel suo ufficio e gli altri si stanno facendo i fatti loro. Così, siamo tutti soli” la sua faccia aveva un qualcosa di ironico.
Françoise stava per aprire bocca per protestare quando la stanza fu illuminata da un lampo più forte degli altri,  seguito da un tuono così potente che la fece sobbalzare dalla paura.
Joe allora la prese tra le braccia e le sussurrò: “Calmati tesoro. Siamo al sicuro qui dentro. Lo sai che non lascerei mai che qualcosa o qualcuno ti facesse del male”
Lei si abbandonò nel suo abbraccio “A volte i temporali mi spaventano.”
“Allora perché continui a guardarli?”
Françoise si scostò un momento e disse “Non lo so con esattezza. Forse perché mi affascinano la luce e i colori che acquistano le nuvole cariche di pioggia.”
Joe abbozzò un sorriso indulgente “Pensi proprio come un artista, Françoise”
“Beh, sono una ballerina, dunque sono anche un po’ artista. Credo che sia perché cerco sempre di trovare la bellezza e la bontà in tutte le cose”.
Joe osservò la delicata figurina che stringeva a sé e le disse dolcemente “Sei proprio incredibile, tesoro. Solo tu riesci a vedere qualcosa di bello in una tempesta!” Stava avvicinandosi al suo viso per baciarla, quando si scostò avvertendo un’altra presenza vicino a loro. Ci rimase un po’ male a dirla tutta.
“La natura è bellissima sia quando è arrabbiata che quando è in pace con se stessa”, disse la profonda voce di Geronimo, il cyborg 005, entrando nella stanza. Non poté fare a meno di notare l’intimità dei suoi due colleghi e si affrettò ad aggiungere “Perdonatemi, spero di non aver interrotto qualcosa”.
L’irritazione di Joe sparì alle parole del nativo americano “Non hai interrotto niente, sta’ tranquillo”
Françoise gli offrì il suo miglior sorriso “Ma certo 005. Stavamo giusto osservando il temporale. Vero 009?”” disse.
“Sicuro, stavamo discutendo su come queste tempeste sembrino più violente viste dalla spiaggia”
Geronimo annuì “Sì, quando i cieli e le acque si scontrano, viene a crearsi un potere enorme. Ma avverto qualcos’altro di potente nell’aria, non solo una bufera”
“Come?” dissero Joe e Françoise all’unisono, proprio mentre stava entrando nella stanza anche il Dott. Gilmour, con Ivan Whiskey, il cyborg 001, in braccio.
“Temo che 005 abbia ragione” disse l’anziano scienziato. “Le onde cerebrali di 001 sono disturbate da qualcosa”. Porse il bambino a Françoise.
“Vorrei tanto sapere che sta succedendo” 003 era molto preoccupata.
009 cercò di rassicurarla “Qualsiasi cosa sia, saremo uniti”
In quel momento, il cyborg 002, Jet Link, entrò insieme a 004 e 008.
“Non guardarmi con quell’aria da innocente 009” disse il newyorkese. “004 mi ha detto che eri un campioncino a ping-pong quando stavi all’orfanotrofio e non me l’hai mai detto! Ecco perché perdo sempre quando gioco con te!”
“Beh… non me l’hai mai chiesto” rispose Joe con nonchalance
“Va bene 002” Pyunma, il cyborg 008, difendeva 009 “Non dovresti prendertela così. In fondo è solo un gioco”
“Uff!” Jet non era convinto “Alla fin fine è sempre una battaglia… e io la perdo e non mi va!”
“Avete finito con le vostre sciocchezze?” ammonì Albert Heinrich, il cyborg 004. “Il Dott. Gilmour ha qualcosa di molto importante da dirci. Vogliamo ascoltarlo per favore?” aveva appena finito di parlare che altri due cyborg entrarono nella stanza discutendo tra loro.
“Senti 006, devi per forza insistere a mettere il pepe su tutto quello che cucini?” disse il cyborg 007, alias Bretagna. “Io sono molto delicato di salute, così mi farai venire l’ulcera!”
Chang Chan Ko, il cyborg 006, replicò offeso “Ne metto solo quel tanto che ci vuole. Io sono un esperto della cucina cantonese, sei tu quello che ha lo stomaco di un poppante!”
--- Adesso basta, zitti tutti!--- Ivan si rivolse telepaticamente a tutto il gruppo
“Smettetela con queste bambinate! 001 deve dirci qualcosa di molto serio” Il professore ottenne l’attenzione di tutti.
“Ci dispiace professore” disse Jet “E’ che siamo così dannatamente annoiati, che ci saltano i nervi per un nonnulla”
“Bene, vi assicuro che dopo quello che vi avrà detto 001 non sarete così tanto annoiati. 001?” Il dottor Gilmour si rivolse al bambino tra le braccia di 003.
--- Ho percepito vibrazioni d’energia molto forti nell’atmosfera --- disse 001 sempre telepaticamente --- sono emanate da un luogo imprecisato, oltre l’oceano, nella parte ovest degli Stati Uniti ---
“Anch’io avevo avvertito delle strane vibrazioni. Qualcosa che disturba l’equilibrio della terra” affermò 005.
--- Ho captato inoltre qualcosa, una specie di aura diabolica, di solito tutto ciò significa che è in corso una nuova operazione del Fantasma Nero ---
“Ragazzi, non possiamo stare un attimo tranquilli vero?” disse 002. Il resto del gruppo guardava il professore con aria grave.
Il Dott. Gilmour prese la parola, riluttante “Ho paura che il Fantasma Nero non ci lascerà mai in pace, almeno finché non vi avrà eliminato tutti quanti. Poiché vi siete ribellati, per loro siete il più grosso fallimento!”
Continuò “Finché non sapremo esattamente qual è il piano dei Fantasmi Neri, continueremo a vivere normalmente. 001 continuerà a monitorare le vibrazioni per noi”
“Va bene” rispose la squadra

 

Parte I

Il giorno successivo, la tempesta era ormai trascorsa, ed il cielo splendeva di luce; i cyborg si riunirono per colazione. I timori della sera prima si erano placati, anche se nessuno aveva dimenticato le informazioni ricevute da 001. Ma tutto era placido e tranquillo intorno a loro, e allora non c’era niente di meglio che consumare l’abbondante colazione preparata appositamente da Chang.
002 terminò le sue uova con pancetta “Sei un grande chef 006!” 
Il resto del gruppo si guardò sorpreso, mentre 002 si lasciava sfuggire un “suono” che approvava ciò che aveva appena mangiato. Bretagna intervenne “002, le tue maniere lasciano molto a desiderare. L’ultima cosa che vuole chi è seduto a questo tavolo è ascoltare i tuoi effluvi di prima mattina!”
“Uff!”
“Sono d’accordo con 007” Albert ficcò i suoi occhi di ghiaccio dentro quelli di Jet “Mi pare che ti sia dimenticato che è presente una signora.”
003 alzò la testa “Va tutto bene. Ormai non ci faccio più caso. D’altra parte, in certe culture, questo … diciamo… rumore è un segno di approvazione verso lo chef”
009 sorrise rivolto a lei e aggiunse “E’ vero. 007 non preoccuparti, in fondo siamo in famiglia”
“Ok, ok! Accidenti, ora ve la prendete con me? Non commenterò mai più” disse 007 con disappunto
002 lo guardò trionfante e finì di addentare la sua colazione. Poi si rivolse a 003 e 009 “Grazie ragazzi! Qualcuno che mi capisce finalmente!”
006 entrò dalla cucina “Bene, qualcuno vuole qualcos’altro o ne avete abbastanza?”
“Io sono pieno” disse Pyunma. “Ho finito, vi saluto, devo essere al lavoro tra mezz’ora”. Aveva trovato un posto in una ditta che si occupava di pesca, era molto bravo in quel settore ed i suoi capi quindi non facevano tante domande sul perché delle sue numerose assenze.
“Già, anch’io” disse 005. Lavorava in una ditta edile, d’altra parte… la sua forza era molto utile.
004: “C’è una compagnia di trasporti che cerca personale in città. Sto pensando di farci una capatina. D’altra parte, il Dott. Gilmour vuole che facciamo una vita il più possibile umana…” Aprì la porta ed uscì
Jet sbadigliò e disse “Beh, dovrò trovarmi anch’io qualcosa da fare” Stava per alzarsi quando 006 lo bloccò.
“Oh, non preoccuparti 002, ho io un lavoro per te” il cuoco sfoggiò un sorriso smagliante “Ho bisogno che tu faccia un po’ di pubblicità al mio ristorante”
“Io? E perché io?” di solito se ne occupa 009” chiese Jet “Non lavora più per te da quando abbiamo sconfitto i Fantasmi Neri?”
“006 ci ha concesso la giornata libera” rispose 009 guardando la ragazza seduta accanto a lui.
“E’ vero” disse dolcemente 003 “Abbiamo lavorato ininterrottamente per sei giorni filati. Abbiamo bisogno di un po’ di riposo”.
“Sì. Ed io ho chiesto a 003 di fare un picnic. Dobbiamo proprio andare” Joe si alzò alla svelta e trascinò Françoise con sé.
Uscirono così velocemente che udirono appena Chang dir loro “Divertitevi ragazzi, buona giornata!”
Joe offrì il suo braccio alla mano di Françoise “Andiamo tesoro”.
007: “Bene è ora che vi lasci anch’io. Coraggio 002, non è poi così male”
“Ma tu guarda!” Jet non ne era per niente convinto 

 Joe aprì galantemente lo sportello della sua auto e aiutò Françoise a caricarvi il necessario per il picnic promesso. Mise in moto la macchina e partirono.
“Allora, dove stiamo andando?”
“Lo vedrai” rispose Joe enigmaticamente
Dopo circa un’ora, arrivarono al Fuji-Hakone-Izu National Park. Joe parcheggiò e si voltò verso Françoise con un sorriso.
“Bene, siamo arrivati” annunciò trionfante
Françoise si guardò intorno raggiante “Oh Joe, è davvero meraviglioso qui”. Lui l’aiutò a scendere dalla macchina ed insieme si avviarono verso la cima del parcheggio, da cui si godeva una magnifica vista.
“Già, è uno dei luoghi che preferisco. Quando ero ancora all’orfanotrofio, uno dei sacerdoti ci portò proprio qui per un picnic”. Un velo di malinconia attraversò i suoi occhi “Quello era per me un periodo abbastanza felice, venivo sempre qui, stavo bene e dimenticavo di essere stato abbandonato”.
Françoise si sentì stringere il cuore “Mi fa piacere che tu te ne ricordi come un periodo felice. Il sacerdote che hai nominato doveva essere un uomo meraviglioso”
Joe prese le sue mani tra le sue “Lo era, tesoro. Amava molto tutti noi. E’ difficile pensare che abbia avuto a che fare con i Fantasmi Neri”
Françoise cercò subito di cambiare discorso “Perché non proviamo a dimenticarci di loro, almeno per il momento? Avevi pianificato una bellissima giornata no? Allora dimostralo!”
“Hai ragione come al solito. Scendiamo verso il lago e quando saremo lì, avremo il nostro picnic.” Si chinò a baciarla. “Vedrai, sarà una magnifica giornata!”
“Okay, mi fido” rispose lei
Il resto del giorno fu così bello, che rimase impresso nella memoria di 003 e di 009 per molto tempo. Joe guidò la sua Françoise verso un delizioso posticino in riva al lago, circondato da una natura incontaminata, dove consumarono il loro picnic privato. Parlarono a lungo, entrambi confidandosi qualcosa del loro passato e questo li unì ancora di più.
Dopo pranzo, si sedettero a riposare sotto un albero, l’autunno stava arrivando ed una lieve brezza faceva danzare dolcemente le foglie al vento. Françoise si accoccolò tra le braccia di Joe, mentre lui le raccontava tutti quei costumi e quelle usanze legati al Giappone che ancora non conosceva. Lei, a sua volta, gli parlava della grande cattedrale di Notre Dame, che era situata sull’Ile de la Cité, una piccola isoletta sulla Senna, nella sua città natale, Parigi. I ricordi la assalirono con violenza.
“Jean ed io andavamo spesso in un parco sulla Senna dopo la scuola e qualche volta da lì camminavamo fino alla cattedrale. Richard si univa a noi a metà strada…”
“Chi è Richard?” Joe stava diventando curioso
Gli occhi di Françoise si addolcirono a quel ricordo “Era il miglior amico di mio fratello. Spesso passeggiavamo insieme e facevamo lunghe chiacchierate… io mi ero presa una bella cotta per lui!” Si voltò verso Joe giusto il tempo per cogliere un’espressione indecifrabile sul viso del ragazzo. Ricordandosi della sua gelosia, si affrettò a rassicurarlo prima che lui potesse aprire bocca “Joe, ero solo una bambina. Sai, tu me lo ricordi molto, avete lo stesso carattere… lo stesso modo di fare”
Joe scosse la testa. Si rendeva conto che a volte la sua gelosia era eccessiva, ma Françoise era troppo importante per lui.
“Joe, va tutto bene?”
“Scusami. Spesso mi dimentico che hai avuto una vita prima di stare con me”
Françoise gli sorrise “Lo so, ma non preoccuparti. E’ vero che ero infatuata di Richard, ma prima di tutto era come un altro fratello per me”.
“Sai, la prima volta che ti ho vista, sei rimasta impressa nella mia mente e nel mio cuore, anche se non me ne rendevo conto.”
“Io provavo le stesse sensazioni. Sapevo che eri destinato a far parte della squadra. Ero molto felice quando decidesti di rimanere con noi”.
Mentre parlava, continuava ad accarezzarla “Non avrei mai voluto perderti in qualche battaglia, ho sempre fatto tutto il possibile per proteggerti, anche se a volte ti sono sembrato troppo scostante, non lo facevo volontariamente, volevo solo che tu fossi al sicuro.”
“Sono sempre stata al sicuro tra le tue braccia, Joe” Françoise si appoggiò contro il suo petto, il suo respiro, i suoi gesti, la facevano sentire protetta.
Joe le sollevò il viso e catturò le sue labbra. La baciò come se fosse la prima volta e lei rispose a quel bacio con eguale amore e passione. Il resto del mondo intorno a loro svanì improvvisamente…
Dopo un tempo interminabile, Joe osservò l’orizzonte e, svogliatamente, aiutò la sua compagna ad alzarsi.
“Sarà meglio tornare a casa, il sole sta tramontando”
“Già” rispose rassegnata “Mi dispiace che questa magnifica giornata sia già finita”
“Non sarà l’ultima, amore mio. Te lo prometto” Lentamente si avviarono verso l’auto per rientrare.
Il viaggio di ritorno fu silenzioso per entrambi. Françoise stava pensando che questo era il periodo migliore della sua vita, finalmente aveva l’uomo che amava e non si era mai sentita così felice. Joe invece pensava che se non fosse stato convertito in cyborg, non avrebbe mai avuto la possibilità di conoscere una ragazza così speciale, di amarla e di essere amato così completamente.
Quasi inconsciamente le prese la mano, lei rispose a quel gesto con il sorriso più bello che lui avesse mai visto. Improvvisamente, la vide cambiare espressione, si voltò a guardare la strada e sterzò violentemente per evitare il motociclista apparso dal nulla. 
“Ehi!” Joe riprese il controllo della macchina “Françoise, stai bene?”
“Sì, sì. Ma che è successo?”
“Non lo so. Quel ragazzo è sbucato improvvisamente e mi ha tagliato la strada, come se volesse… ora la vedremo!” Con una luce di determinazione negli occhi, Joe accelerò per raggiungere il motociclista. Arrivò molto vicino a lui, ma non riuscì a vederlo, perché il casco copriva interamente il suo volto.
Il motociclista continuava nella sua folle corsa, quando una brutta curva nella strada lo fece sbandare; perse l’equilibrio e stava per precipitare con la sua moto nel burrone sottostante.
Joe e Françoise saltarono fuori dall’auto…
“Oddio, Joe, dobbiamo fare qualcosa!”
“Lo so. Resta qui tesoro” le disse “Accelerazione!” sparì in un lampo, giusto il tempo per afferrare l’incauto motociclista prima che cadesse nel precipizio insieme alla sua moto.
Françoise si avvicinò ai due “E’ ancora vivo?”
“Credo di sì. Togliamo il casco per farlo respirare” Joe e Françoise eseguirono l’operazione. Françoise rimase immobile di fronte al viso dello sconosciuto.
Joe cominciò a preoccuparsi “Tesoro che c’è, che cos’hai?”
Lei si era portata una mano alla bocca, i suoi occhi erano spalancati per lo scioccante riconoscimento “R-Richard!”
“Cosa” Joe rimase di stucco “Richard? Vuoi dire che questo è l’amico di tuo fratello di cui mi hai parlato? Ne sei sicura?”
Françoise era ancora incredula “Dobbiamo portarlo via di qui”
“Ha bisogno di un’ambulanza, Françoise. E’ l’unica cosa che possiamo fare per lui, tesoro”
“Ti prego Joe! Portiamolo dal Dott. Gilmour e lasciamo che se ne occupi lui stesso. Te lo chiedo per favore”
Joe vide la sofferenza e la disperazione nei suoi occhi azzurri. Subito, sollevò l’uomo e lo depose in macchina. Avviò il motore e partirono velocemente verso casa.

 

Parte II

Era ormai buio quando la rossa macchina di Joe si fermò davanti la dimora del Dott. Gilmour. Appena spense il motore, Françoise saltò giù dall’auto per aiutare Richard che, nel frattempo, si stava riprendendo. 
“Richard, stai bene?”
L’uomo aprì gli occhi e cercò di visualizzare chi gli stava parlando “F-Françoise? Sei davvero tu?” disse e provò ad alzarsi “Che cosa è successo?”
“Shhh, sì sono io. Hai avuto un brutto incidente e noi ti abbiamo portato a casa per aiutarti”
“Noi?” Richard si guardò intorno e si accorse che Joe lo stava osservando.
Françoise si affrettò a rispondergli “Il mio amico Joe ed io ti abbiamo soccorso. La tua moto è andata fuori strada, siamo qui ora perché c’è un dottore che può guarirti.”
Richard stava cercando di assimilare quelle informazioni. Françoise e Joe si scambiarono un’occhiata.
“Forza, dobbiamo portarlo dentro” disse Joe e cercò di assistere l’uomo mentre si alzava “Puoi camminare?”
“Credo… credo di sì” Richard si appoggiò ai due cyborg che, lentamente, lo condussero dentro casa.
Una volta entrati, Joe e Françoise trasportano l’uomo in salotto; subito 007, 004 e 002, che si trovavano proprio lì, si voltarono incuriositi.
“E questo chi diavolo è?” disse Jet con i suoi soliti modi garbati
Françoise rispose nella maniera più gentile possibile “E’ un mio vecchio amico ed ha avuto un incidente”. Lei e Joe lo aiutarono a stendersi sul divano per farlo stare più comodo.
“Perché lo hai portato qui?” chiese Albert a Joe, mentre studiava lo sconosciuto.
“Françoise pensa che il Dott. Gilmour possa curarlo” replicò laconicamente.
“Mmmh, non so se avete fatto bene” disse Bretagna, dubbioso.
“Non è stata una mia idea, d’altro canto non potevamo lasciarlo per strada. Ha avuto un incidente con la moto e stava per precipitare in un burrone”
La concitazione generale richiamò l’attenzione di 005, 008 e 006, che entrarono nella stanza insieme al Dott. Gilmour con 001 in braccio. Subito rivolse la sua attenzione alla figura distesa sul divano con 003 a fianco.
“Mmhh, che cosa abbiamo qui?” posò Ivan nella sua culla e si avvicinò a Richard.
“Oh, Dott. Gilmour, questo è un mio vecchio amico, Richard Niogret ed ha avuto un brutto incidente. Joe ed io lo abbiamo portato qui perché pensiamo che lei possa aiutarlo, vero Dottore?” la ragazza lo guardava supplicandolo con gli occhi.
Il Dott. Gilmour replicò serio “Mia cara ragazza, sarei ben felice di aiutarlo, ma tu sai bene che il nostro equipaggiamento medico è in grado di curare i cyborg, non gli esseri umani”
“Ma… ma io sono un cyborg” rispose Richard, mettendosi a sedere
Tutti lo guardarono increduli “Cosa?”
“Richard, cosa stai dicendo?” disse Françoise
Lui le sorrise “E’ vero, ma petite. Sono stato trasformato in cyborg dai Fantasmi Neri, proprio come te.” La studiò attentamente per giudicare la sua reazione “Sicuramente ti sarai meravigliata di come possa essere sopravvissuto all’incidente di poco fa. Se fossi stato semplicemente umano, sarei morto sul colpo”
Françoise era sconvolta “Ma… ma come hai saputo di me… dei Fantasmi Neri?”
Richard continuò “La tua scomparsa improvvisa mise in moto una serie di eventi. La tua famiglia fece di tutto per ritrovarti, coinvolse persino il governo francese. Quando scoprì che dietro il tuo rapimento c’era un’organizzazione che trasformava gli uomini in cyborg, il governo istituì uno squadrone d’attacco militare per annientarla, ma non servì a nulla. Fummo sconfitti ed io fui fatto prigioniero; insieme alla mia squadra c’era anche tuo fratello”.
Subito gli occhi di 003 si riempirono di lacrime “Che… che cosa è successo a Jean?”
“Non ho potuto fare niente, ma petite. Mi dispiace.”
003 scoppiò a piangere, subito 009 l’abbracciò per sostenerla “Mi dispiace tesoro, fatti forza” lei lo guardò con gratitudine.
Il Dott. Gilmour pareva dubbioso. Nonostante la spiegazione dell’uomo sembrasse sincera e plausibile, c’era qualcosa che sfuggiva al buon dottore, ma decise di mettere da parte per il momento le sue preoccupazioni. “Bene, se sei un cyborg, posso darti una mano. 009, 004, aiutatemi a portarlo nel laboratorio”.
“Voglio venire anch’io” disse Françoise con decisione.
Il Dott. Gilmour annuì, rassegnato “Va bene 003. Segui 009 e 004, io arriverò tra un istante”
Lei rivolse al professore un sorriso e si affrettò a seguire il trio
Prima di avviarsi, il Dott. Gilmour si voltò verso gli altri cyborg e trovò nell’espressione di 005 la stessa preoccupazione che lo stava attraversando. 

Il gruppetto dei cyborg entrò nel laboratorio. Joe ed Albert posarono Richard sul letto, mentre Françoise cominciava ad inserire i dati relativi ai parametri vitali dell’uomo nel computer.
Richard si rivolse ai due ragazzi “Così, tutti voi siete dei cyborg?”
Albert disse “Già. Tutti noi siamo stati rapiti dai Fantasmi Neri per essere trasformati in armi. Io sono uno della prima generazione, come 003, 002 e 001” 
“E tu, anche tu sei un cyborg della prima generazione?” disse rivolto a Joe
“No, io sono uno dei più recenti creati dal Fantasma Nero. Tutti gli altri qui mi hanno aiutato a fuggire prima che potessero usarmi” i suoi occhi si rivolsero a Françoise, un gesto che non sfuggì a Richard.
“Perché avete dei numeri?”
“Ce li hanno dati i Fantasmi Neri quando ci hanno creato. Di solito il Dott. Gilmour si rivolge a noi con i numeri in presenza di estranei per mantenere segrete le nostre identità. Ma tra di noi ci chiamiamo con i nostri veri nomi. E’ un segno che siamo ancora in parte umani”
“E quali sono i vostri veri nomi?”
004 parlò per primo “Io sono Albert Heinrich, vengo dalla Germania. Il mio numero è 004”.
009 replicò “Io mi chiamo Joe Shimamura. Sono nato qui in Giappone. Il mio codice è 009”.
Richard si rivolse gentilmente a Françoise “Ed il tuo codice qual è, petite?
“Io sono 003. E tu? Hai anche tu un codice numerico?”
“Oui, i Fantasmi Neri me lo hanno dato. Mi chiamavano 0017”
Assimilarono la nuova informazione mentre Richard continuava con le sue domande “Di quali capacità siete dotati?”
Albert rispose “Io sono stato trasformato in un arsenale vivente. La mia mano destra è una sorta di piccola mitragliatrice e dalle mie ginocchia posso sparare missili.”
Richard lo osservò, poi disse a Joe “E tu 009?”
“I Fantasmi Neri hanno cercato in me il cyborg definitivo. Ho un dispositivo di accelerazione installato nel molare che mi permette di arrivare ad una velocità di Mach 3”
Richard si rivolse alla ragazza bionda “E tu?”
Lei rispose “Io sono dotata di superudito e vista telescopica a raggi X. Tu invece?”
“La mia forza sta nella capacità di modificare la struttura molecolare degli elementi. Posso fermare le tempeste e creare campi di luce. Posso anche creare venti ad altissima potenza.”
“Ohhh” Tutti e tre i cyborg rimasero allibiti; intanto la porta del laboratorio si aprì.
Il Dott. Gilmour apparve sulla soglia e chiese all’uomo “Allora vuoi dirci qualcosa in più sul tuo conto? Sappiamo già che sei un vecchio amico di 003”
Richard trasse un profondo respiro e cominciò “Il mio nome per intero è Richard Luc Niogret ed ero un soldato dell’esercito francese. Ero un pilota e, insieme a Jean, il fratello di Françoise, fui assegnato allo squadrone aereo. Come vi ho già detto, quando cercavamo di sconfiggere i Fantasmi Neri, il nostro aereo precipitò, io fui l’unico sopravvissuto. Purtroppo mi catturarono ed io fui costretto a passare alle linee nemiche”
“E come sei diventato un cyborg? Non ricordo che tu facessi parte del progetto allora” Rimarcò il Dott. Gilmour
“Il Dott. Gilmour è stato uno dei primi scienziati che hanno lavorato al progetto cyborg per i Fantasmi Neri” disse Albert, mentre i suoi occhi studiavano il francese. Joe, anch’egli dubbioso, incrociò le braccia al petto.
Richard non batté ciglio “Io ero un progetto segreto, lontano dagli altri cyborg. Gli scienziati che mi costruirono volevano impiegarmi in futuro come un nuovo Hitler. Speravano di far risorgere un nuovo Reich, ma quando ho scoperto i loro piani, sono riuscito a fuggire.”
Françoise disse “Dev’essere stata dura per te”
Joe intervenne “Ma perché prima hai provato a mandarci fuori strada?”
“Mi dispiace molto, davvero. Credevo di essere seguito, non so guidare bene la moto, appena ho provato a sterzare, ho perso il controllo a causa della forte velocità”
Françoise si rivolse all’uomo con un sorriso rassicurante “Non preoccuparti. Per fortuna è andato tutto bene”
“Grazie, petite” sfinito, Richard chiuse gli occhi. Joe era un po’ nervoso per la situazione che si era creata, mentre Albert continuava a guardare l’uomo chiedendosi che cosa stesse nascondendo loro. Era convinto che non avesse detto tutta la verità
Il Dott. Gilmour disse “Bene, da qui in poi me ne occupo io. Voi tre potete andare”
Françoise si avvicinò al bordo del letto “Dott. Gilmour, se non le dispiace, preferirei rimanere”
“003, hai avuto una lunga giornata, credo che sia meglio che tu vada a riposare. Me ne occuperò io, sta’ tranquilla”
“Il Dott. Gilmour ha ragione, Françoise” la voce di Joe era ferma, mentre portava dolcemente una mano della ragazza sotto il suo braccio “Andiamo tesoro”
“Ho detto che resto qui!” immediatamente si sciolse dalla stretta di Joe e lo fissò con caparbietà
Joe sentì un pugno nello stomaco alla sua reazione, ma cercò di nascondere il suo nervosismo. 004 gli venne in aiuto “Andiamo 009, lasciamoli qui, è molto tardi e devono lavorare”
Il professore si arrese “Come vuoi 003, resta”. I due ragazzi uscirono in fretta; 009 sentiva crescere un senso di rabbia e di impotenza come non aveva mai provato prima. 

La mattina seguente, tutti i cyborg, meno 003, scesero per colazione, come ogni giorno, ma stavolta l’atmosfera era più tesa a causa del nuovo arrivato. Soprattutto 009 era avvolto in pensieri sempre più neri.
006 entrò nella stanza e disse, esasperato “Santo Cielo! Sono stato ore ed ore a cucinare e nessuno mangia! Sto cominciando a pensare di non essere più apprezzato!”
007 rispose “006, quando capirai che esistono altre cose nella vita oltre che la cucina?”
004 replicò “Se voi due dovete cominciare a litigare di nuovo, fateci il favore di farlo da un’altra parte”
“Già, ci state proprio scocciando!” intervenne 002
“Proprio tu parli, che l’altro giorno ti sei innervosito perché hai perso a ping-pong?” ricordò a Jet 008
002 aprì bocca per ribattere, ma fu bloccato da 009 “Adesso basta! Noi siamo una squadra, dobbiamo smetterla di litigare e darci addosso l’un con l’altro!”
“Sono d’accordo” disse 005, che era rimasto in silenzio fino a quel momento.
Tutti gli altri abbassarono la testa, dispiaciuti. 009 si rivolse a Chang e chiese “006, 003 è scesa a mangiare qualcosa?”
006 fece cenno di no con il capo “Non per la mia colazione. Il Dott. Gilmour ha preso una tazza di tè e poi è andato a riposare circa due ore fa, ma lei non l’ho proprio vista. Pensa che le avevo lasciato un piatto in caldo” e sollevò un piattino contenente i croissant che le piacevano tanto “Vedi?”
Joe lo prese dalle mani di Chang “Vuol dire che glielo porterò, dev’essere affamata” detto questo lasciò la stanza
Gli altri cyborg lo guardarono uscire, tutti tranne 005 che rimuginava dentro di sé Può modificare gli elementi, non posso crederci!
Nel frattempo, 003 era ancora seduta vicino al letto di Richard, si sentiva la testa pesante a causa del sonno e della stanchezza. Si assopì per un attimo, appoggiandosi sul lenzuolo quando lui aprì gli occhi, la guardò e con un sorriso le accarezzò i lunghi capelli biondi. Subito, lei alzò gli occhi
“Perdonami, ma petite. Non volevo svegliarti”
Françoise rispose subito “No, Ric, non preoccuparti. Sono io che ti ho disturbato, sono un po’ stanca, ieri è stata una giornata pesante”
“Ah già, sei uscita con quel ragazzo, Joe vero?”
Lei sorrise e replicò “Sì, abbiamo fatto un lungo picnic e poi ti abbiamo incontrato” Si affrettò a chiudere il discorso “Come ti senti, Ric?”
Sorrise al suono del suo soprannome e rispose “E’ da tanto tempo che non mi sento chiamare così” Provò ad alzarsi dal letto, ma vi crollò di nuovo “Sto bene, sono solo un po’ stanco”
“E’ normale. In fin dei conti, sei caduto da una moto in corsa, poteva andarti molto peggio. Hai anche avuto la febbre stanotte, ma ora è sparita”
“Stai dicendo che sei rimasta qui tutta la notte?”
“Eh già. Non potevo lasciarti in quello stato”
“Sei ancora la piccola generosa che amava Jean!”
Françoise fu colta da un senso di tristezza
Richard rimase contrito di fronte al suo sguardo “Mi dispiace, petite. Riesco sempre a farti piangere, anche dopo tutto questo tempo”
“Non è niente. In fondo sono ancora la piccolina di mio fratello”
Richard continuò a studiarla “Può essere, ma nel frattempo sei diventata una bellissima donna, petite. E dimmi, balli ancora?”
Françoise sorrise “Danzo sulla spiaggia qualche volta. Abbiamo un po’ di tempo libero tra una missione e l’altra ed io lo spendo al tramonto sulla riva del mare”.
Lui prese le mani della ragazza tra le sue “Ne sono felice. Tu balli come un angelo e non avrei sopportato che tu avessi rinunciato alla danza perché ora sei un cyborg”
Françoise si sentiva un po’ a disagio, quando si accorse grazie al suo superudito che qualcuno si stava avvicinando. Si staccò immediatamente dal letto di Richard proprio mentre Joe entrava nel laboratorio.
Lui sorrise ai due e disse, rivolto però a Françoise “Buongiorno ragazzi. Ho pensato che aveste fame, così vi ho portato la colazione… Ho interrotto qualcosa per caso?” la domanda era rivolta proprio a lei
“Eh… ah… no, no” si affrettò a rassicurarlo “Stavamo solo ricordando il passato”
Richard li stava scrutando entrambi, quei due erano molto più in intimità di quanto non volessero dare a vedere “E’ vero”, disse, “Stavamo parlando dei vecchi tempi”
Joe cercò di leggere tra le righe nell’espressione di Françoise, ma lei era impassibile e imperscrutabile. Rinunciò e porse il piattino con i croissant ai due “Bene, ecco qua la colazione” Poi rivolse la sua attenzione a 003 “Lo so che non hai mangiato niente dal picnic di ieri, tesoro”
Françoise diventò stranamente nervosa e rispose distaccata “Grazie per l’interessamento, 009”
Lui rimase perplesso per la sua freddezza “Non c’è problema” disse mostrandosi altrettanto distaccato “Bene, io devo andare, stammi bene 0017”
“Grazie 009 e… grazie anche per la colazione”
009 uscì in fretta, allora 003 si rivolse a Richard “Scusami Ric, torno subito” si lanciò fuori dal laboratorio e lo raggiunse.
“Joe, c’è qualcosa che non va?”
“No” disse in un tono che dichiarava tutto il contrario
“Scusa, ma non ti credo” Françoise insisteva “Perché te ne vai così in fretta?”
Lui replicò “E’ che mi sembra di essermi messo in mezzo. Dopotutto, lui è un tuo vecchio amico e sono sicuro che vorrete parlare da soli ancora un po’”
Françoise lo costrinse a voltarsi verso di lei e lo guardò dritto negli occhi.
“Joe, ascoltami. Richard è un vecchio amico e una volta avevo una cotta per lui è vero, ma è stato quando ero molto giovane. Per me lui ora è solo un amico, qualcuno che rappresenta il mio passato, non devi avere paura di questo, cherie”. Si sollevò in punta di piedi per baciarlo, un lieve e dolce bacio che ruppe il ghiaccio tra di loro; lui la strinse a sé per un lungo momento.
“Scusami tesoro. Sono rimasto un po’ sorpreso da come mi hai risposto prima, mi sei sembrata così distante. Mi perdoni?.”
I suoi occhi erano colmi di amore “Ma certo che ti perdono, sciocco!”
Si avviarono insieme, lontano dal laboratorio
Richard, intanto, dal suo letto, attivò un congegno nascosto e comunicò all’altra parte “Infiltrazione quasi completa. Il rapporto arriverà molto presto” Stava ancora osservando l’abbraccio tra 009 e 003 sogghignando.

 

Parte III

Il senso di disagio causato dal nuovo arrivato persisteva tra i cyborg, ma il Dott. Gilmour esortava i suoi ragazzi a continuare a vivere i loro giorni normalmente. Il professore non aveva dubbi che i Fantasmi Neri stessero tramando qualcosa, quindi continuava a sorvegliare lo sconosciuto costantemente.
“Dott. Gilmour?” 009 apparve sulla porta dello studio del dottore
“Sì? Ah, 009, entra pure” il dott. Gilmour gli fece cenno di sedersi
“Le ho portato un po’ di caffè. Immaginavo che ne avesse bisogno”
“Ah, grazie Joe. Vuoi farmi compagnia?”
“Con piacere” 009 sedette e versò il caffè per entrambi “Lo preferisce amaro giusto?”
Il Dott. Gilmour annuì e gustò la sua bevanda calda. Osservando Joe, si rese conto dell’espressione preoccupata del ragazzo e comprese il reale motivo della sua visita “Vuoi discutere di qualcosa in particolare 009?”
“In effetti, c’è qualcosa che mi preoccupa, professore”
“Parla, 009”
Joe fissava il tappeto ai suoi piedi “Che cosa ne pensa di 0017?”
Il Dott. Gilmour ponderò bene la domanda prima di dargli una risposta. “Be, ragazzo, sono turbato quanto te. A dir la verità, non ho mai saputo di un progetto segreto sui cyborg a cui non ero stato assegnato durante la mia permanenza nei Fantasmi Neri, ma…” continuò, “questo non significa che tale progetto non sia esistito. Gli Spettri Neri avevano, hanno tuttora, regole molto severe sui loro programmi, per cui può darsi che la storia di 0017 sia vera”.
Joe si alzò e si avvicinò alla finestra “Così è possibile che lui sia l’amico di 003 quando era ancora una bambina” disse rassegnato.
Il Dott. Gilmour parlò candidamente “Sì. A quel tempo i Fantasmi Neri erano molto attivi in Europa ed era tipico da parte loro catturare i piloto caduti in missione”. Sorseggiò un altro po’ del suo caffè “003 è ancora con lui?”
“Notte e giorno, da quando lo abbiamo portato qui”. Dal tono della sua voce si capiva che non era affatto felice di quella situazione.
Il Dott. Gilmour posò la sua tazza e si avvicinò al ragazzo. Gli appoggiò una mano sulla spalla con fare paterno e disse “So che sei preoccupato per lei. Lo sono anch’io, ma se davvero Richard è qualcuno che viene dal suo passato, non ci sono dubbi che gli starà vicino finché non si riprenderà completamente.”
Joe annuì “E’ che la sua sensibilità a volte la porta ad essere troppo vulnerabile. E se lui non è quello che sembra e avesse altri piani?”
“Non saltare subito alle conclusioni 009, lascia a 003 il beneficio del dubbio. Dov’è ora?”
“E’ ancora in infermeria. Non ha fatto altro che andare avanti e indietro da quando lui è qui. Ha detto che gli stava tornando la febbre”.
“Gli stava tornando la febbre? Perché non mi avete avvisato?” Il Dott. Gilmour si infilò la sua giacca e uscì dallo studio “Sono in infermeria se qualcuno ha bisogno di me”.
Joe osservò lo scienziato andare via e dopo qualche istante lo seguì 

Nel laboratorio, Françoise continuava a passare una spugna bagnata sulla fronte di Richard, la sua pelle era caldissima, tossiva e delirava, mormorando incoerentemente. Era molto preoccupata quando entrarono nella stanza il professore e 009.
Françoise si alzò e si avvicinò ai due uomini; il Dott. Gilmour dette un’occhiata ai monitor dei computer “003, perché non mi hai avvisato della sua ricaduta?” 
“Stavo per farlo” disse. Il professore le intimò di uscire, 009 la prese per mano e la condusse fuori.
“Va tutto bene, Françoise?” le chiese Joe, il pallore del suo viso lo allarmò.
Lei cercò di sorridergli “Sto bene. Sono solo in pensiero per Richard. La febbre sembrava sparita ieri notte, invece è tornata. Stavo giusto per cercare il Dott. Gilmour per portarlo qui. Come lo hai trovato?”
“Stavo parlando con lui poco fa. Gli ho detto che Richard stava di nuovo male e lui è corso qui”.
“Grazie” disse distrattamente Françoise, mentre si avvicinava alla finestra del laboratorio per osservare che cosa stava succedendo dentro.
“Hai mangiato qualcosa da quando ti ho portato la colazione ieri mattina?”
“Non ho fame”
“Devi mangiare” insisté “Finirai per ammalarti, tesoro”.
Lei si voltò e gli sorrise “Sei molto carino, ma sto bene, davvero. Voglio essere sicura che Ric stia bene” detto questo, tornò a guardare dentro il laboratorio, ma improvvisamente le luci sparirono davanti ai suoi occhi.
Joe fece appena in tempo a sostenerla prima che cadesse a terra “Ora basta, ti porto a casa e ci resterai finché non sarà tutto finito”
“Ma… ma…”disse; 009 le posò un dito sulle labbra
“Non una parola!” la prese in braccio “Accelerazione!” in pochi secondi arrivarono alla stanza di Françoise. Lui la depose delicatamente sul letto, le tolse le scarpe e la coprì con una coperta.
Joe rimase con lei finché non si assopì. Era così tranquilla, sembrava una bambina, una bambina che non aveva ancora conosciuto la crudeltà della vita. Era così sensibile la sua piccola Françoise… che i Fantasmi Neri avessero mandato appositamente qualcuno del suo passato per trarla in inganno, approfittando della sua bontà?
Joe decise di non pensarci per il momento, le dette un lieve bacio per non svegliarla “Sogni d’oro, amore mio” e la lasciò al suo sonno profondo. 

Molto più tardi, Françoise si svegliò e si diresse subito al laboratorio per controllare come si sentisse il suo amico d’infanzia. Non c’era nessuno in casa, a parte Ivan e il Dott. Gilmour. 
Richard si accorse subito dell’arrivo della ragazza con un piatto pieno di cibarie.
“Bonjour, ma petite” le disse
“Bonjour, Ric, come ti senti?”
“Molto meglio. La febbre se n’è andata ora. Tu dov’eri sparita?”
“Io… io volevo restare, ma J.. cioè tutti hanno insistito per farmi dormire un po’” Si sentiva un po’ nervosa.
“Più che giusto. Ero un po’ preoccupato per te, sembravi molto stanca. Soprattutto quel ragazzo… sembrava molto in pensiero…”
A sentir nominare Joe, Françoise arrossì “Sì, sai… siamo tutti molto protettivi l’uno con l’altro. Siamo una squadra, ma anche una famiglia”
Richard la stava studiando con i suoi occhi verdi “Ma Joe è molto più di un semplice familiare, vero?”
Françoise diventò rossa come un peperone e cercò di cambiare argomento “Riesci ad alzarti un po’?”
“Sì, credo di sì. Perché?”
“Penso che ti faccia bene fare due passi qui intorno”
Richard sorrise “Buona idea. Ho proprio bisogno di un po’ d’aria fresca”
“Okay, andiamo allora” Lei aiutò l’uomo ad alzarsi e si avviarono fuori dal laboratorio.
Françoise guidò lentamente Richard verso la casa sulla spiaggia. Gli fece fare una specie di giro turistico, in cui gli spiegò non solo com’era fatta l’abitazione, ma anche quanto era cambiata la sua vita da quando era un cyborg.
Dopo il tour della casa, Françoise condusse Richard alla spiaggia e i due cominciarono a rievocare il loro passato.
Françoise parlava di suo fratello “Tu e Jean mi facevate sempre lo sgambetto per farmi cadere nel fango quando ero piccola…eravate tremendi!”
“Sì, lo ricordo bene… Ti infuriavi come una belva, era così divertente!”
“Oh sì, davvero divertente! Per voi forse!”
Richard si mostrò contrito “Perdonami, ma petite. Eravamo solo dei ragazzini, scherzavamo… lo sai che Jean era un burlone!”
La ragazza si intristì al ricordo “Jean… Oh, quanto vorrei poterlo rivedere, anche solo per un istante!” scoppiò a piangere e Richard la abbracciò per consolarla.
Nel  frattempo, la rossa auto di 009 imboccò il viale d’ingresso alla casa.
“Bene, questa è stata una mattinata davvero stressante!” disse Jet uscendo dalla macchina
“Ma dai, in fondo abbiamo fatto un favore a Chang facendo noi la spesa per il ristorante” replicò 009. “Deve pur mantenere la sua reputazione culinaria!” Il sorriso dal suo volto scomparve istantaneamente quando vide 003 e 0017 insieme sulla spiaggia.
“Sì certo, ma non sapevo di dover attraversare mezza città per trovare quello che aveva segnato sulla lista!” … non ottenne risposta… “Hey 009, mi stai ascoltando?”
“Come?... ah, sì, sì, è come dici tu” e continuo ad osservare i due.
Con un sospiro annoiato, 002 lo lasciò ai suoi pensieri. Joe si era scurito in volto, accidenti quei due sembravano così intimi…
“Allora, vuoi rimanere lì tutto il tempo?” insinuò Jet dalla soglia, accennando alle figure sulla spiaggia.
Joe, per tutta risposta, emise una specie di grugnito e sbuffò. Entrò in casa e si sedette “Probabilmente stanno rievocando i vecchi tempi” si disse, giusto per convincersi della cosa…
Intanto, Richard asciugò una lacrima dagli occhi di Françoise
“Non piangere, ma petite. Sai, ho una confessione da farti”
“U-una confessione?”
Richard annuì “Quando Jean ed io eravamo insieme nella forza aerea, io notai che portava sempre con sé la foto di una graziosa ballerina bionda. Una volta gli chiesi chi era, perché non avevo mai visto una creatura così bella in tutta la mia vita”
“Ma Ric, siamo cresciuti insieme. Come facevi a non sapere che ero io?”
“Sì, ma se ti ricordi, la mia famiglia si trasferì ad Orleans quando avevo 11 anni!”
“Oh sì, ora rammento…”
“Infatti. Lui mi rispose che quella ragazza era la sua sorellina. Io dissi no, non può essere, non è possibile che sia la solita bambina a cui facevamo i dispetti!” Si misero a ridere “E’ diventata davvero bellissima”  lo disse con così tanta enfasi che Françoise si sentì a disagio…
Il momento fu ben presto interrotto dai richiamo del Dott. Gilmour, che convocava i suoi cyborg…
003 e 0017 rientrarono prontamente “Professore, abbiamo una missione da compiere?” chiese 003; intanto entrò nella stanza per ultimo 009. 003 cercò di evitare il suo sguardo, ma l’attenzione del ragazzo era rivolta interamente al dottore. 
“Sembra che stia succedendo qualcosa, vero 001?” Il Dott. Gilmour si volse verso il bambino
“Ho avvertito delle vibrazioni che indicano attività dei Fantasmi Neri nel sud-ovest degli Stati Uniti. Hanno anche ingaggiato una lotta con la milizia americana, ma le truppe sono state presto abbattute” 
In quel momento, arrivarono anche 006 e 007 e Bretagna interruppe le comunicazioni di Ivan “Salve squadra, noi…”
“Shhhh! 007 per favore” disse 003 “001 ci sta spiegando qualcosa di importante”
“Continua 001” replicò il Dott. Gilmour
“Ho anche scoperto che stanno usando grossi quantitativi di plutonio, ma non sono riuscito a capire perché, so solo che il plutonio per loro è importante. Dobbiamo andare là e scoprirlo!”
“D’accordo. Possiamo partire subito con il Delfin2!” ordinò 009; tutti si precipitarono, ma 003 aveva bloccato il Dott. Gilmour. 009 si fermò per ascoltare.
“Professore, possiamo portare con noi 0017? Potrebbe esserci d’aiuto” disse la ragazza
“Non so se sia ancora pronto. Ha subito grossi traumi, forse preferisce restare qui”
Richard intervenne “Con tutto il rispetto, signore, mi sento abbastanza bene ora e sarei onorato di far parte della missione!”
Il Dott. Gilmour capitolò “E va bene… salite immediatamente sul Delfin2!”
009 si affettò a raggiungere gli altri a bordo… aveva un brutto presentimento… 

Il giacimento di plutonio situato nel deserto di sud-ovest degli Stati Uniti era isolato e ben protetto in terra da una recinzione elettrificata ed in aria da squadre di cyborg dei Fantasmi Neri, pronte ad abbattere chiunque si avvicinasse troppo.
008 e 002 pilotarono il Delfin2 in un’area a circa 10 miglia dalla zona, lontano dal nemico.
“Le guardie che sorvegliano il giacimento sono soldati dei Fantasmi Neri e sono numerosi” informò 003
“Dobbiamo riuscire ad entrare lì dentro senza farci scoprire” disse 002
009 disse: “Non è necessario! Anzi, sono sicuro che ci aspettano. 002, tu planerai nella loro base da ovest. 004, 008, voi attaccherete e avanzerete da est. 007, tu cerca di trovare una via di fuga, quando saremo dentro potremmo aver bisogno di uscire alla svelta. 006, 005, 003 ed io cercheremo di stanare quanti più nemici possibile”
“Ed io?” chiese 0017, ansioso di aiutare.
009 guardò l’uomo e rispose: “Non abbiamo bisogno di te, grazie. Non fai ufficialmente parte della squadra e sei ancora convalescente” ed aggiunse con accento sarcastico “Tu resterai qui”
003 intervenne: “Perché non può venire con noi? Può darci una mano con le pistole laser. Era dell’esercito francese, sa combattere!”
“Ha ragione, 009. Sono sempre stato bravo in combattimento, posso aiutarvi!” disse 0017
009 stava per rifiutare con veemenza, ma vide gli occhi supplicanti di 003 e cambiò idea “E va bene! Prendi una pistola e vieni con noi. Muoviamoci!”
Non appena Jet iniziò a sorvolare l’area due elicotteri dei Fantasmi Neri lo presero di mira e cominciarono a sparargli contro, ma 002, con abili virate, riuscì ad evitarli e ad abbatterli con pochi colpi di laser.
009 manovrava una jeep in mezzo ad deserto. La sua mente tentava di rimanere focalizzata sulla missione, ma inevitabilmente vagava al pensiero della situazione creatasi tra 003 e 0017. Come ora, di solito lei si sedeva accanto a lui, ma stavolta aveva scelto di stare dietro, vicino a 0017. 009 cercò di scacciare i suoi timori.
Si fermò in un’area a pochi metri dalla base del Fantasma Nero; spense il motore e si rivolse ai suoi compagni con autorità.
“Okay. Questo è il piano. Mentre i nemici sono impegnati a combattere fuori, noi entriamo e ci occupiamo di quelli che sono dentro. 006, crea un incendio come diversivo in modo da farli uscire allo scoperto. 005, 003, 0017 ed io penseremo al plutonio.”
“Okay capo!” disse il piccolo cinese
“Bene! Andiamo forza!”
009, 005, 003 e 0017 si ritovarono però davanti alla recinzione elettrificata…
“A questo non avevamo pensato!” disse 005
Proprio mentre parlava, 007 sbucò sotto forma di enorme talpa dal terreno “Avanti ragazzi… siete tutti invitati al party!” gli altri repressero a stento le risa e si calarono nel tunnel scavato da Bretagna per passare dall’altra parte.
006 era già all’interno quando sopraggiunsero gli altri “Bene, vi stavamo aspettando. Non c’è un minuto da perdere. I soldati dei Fantasmi Neri sono ovunque. Qualcuno l’ho vaporizzato, ma sono tantissimi!”
009 replicò “Dobbiamo trovare le riserve di plutonio. 005, tu va’ ad est, 006 ad ovest, 007 a nord ed io, 003 e 0017 andremo a sud. Fate attenzione!”
I tre arrivarono velocemente al luogo deciso; 003 esaminò attentamente la costruzione con la sua supervista. “Sembra impenetrabile, ma a nord del palazzo c’è una piccola entrata… potremmo usare quella!”
009 disse “Uhmmm… una sola entrata? Dunque è anche un’uscita; strano per una costruzione che dovrebbe contenere materiale radioattivo”
“E allora?”
0017 intervenne “Avrei un suggerimento. Potremmo provare a calarci dall’alto…”
009 lo ignorò deliberatamente e si rivolse a 003 “Riesci a vedere se c’è uno spazio libero per poter entrare 003?”
Lei indirizzò il suo sguardo alla struttura “Sì, lo vedo… ma è pieno di guardie! Penso che sia meno rischiosa per noi l’idea di 0017”
“Voi due copritemi, io entro!” disse ostinatamente Joe
003 lo bloccò e provò a farlo ragionare
“Joe, è meglio il piano di 0017!” gli disse, ma lui ormai aveva deciso
“Ho detto che entrerò da lì e voi due mi coprirete. E’ un ordine! Accelerazione!” e sparì
Entrò dalla parte nord rimanendo nell’ombra; si voltò a guardare i due che lo seguivano e notò che 0017 teneva per mano 003; maledetto! Era stato sempre lui a prendersi cura di lei durante le loro missioni ed ora quel damerino francese pretendeva di usurpare il suo posto! Abbattè la porta davanti a lui con rabbia, ma si ritrovò di fronte un esercito di soldati.
“I cyborg stanno cercando di rubare il nostro plutonio. Distruggeteli!” Black, il comandante dell’operazione, incitava al combattimento
Le truppe dei Fantasmi Neri cominciarono a sparare; 009 azionò il suo acceleratore e riuscì a sostenere lo scontro, ma, dietro di lui, 003 e 0017 furono presi in trappola.
“Avanti, dannati cyborg! Non avete scampo!” gridava il comandante Black, ma improvvisamente lo scoppio di una bomba annientò buona parte della costruzione e dell’esercito dei Fantasmi Neri.
“Ah maledizione! Ritirata!” urlò il comandante, poi si rivolse a 009 “Ci rivedremo cyborg, è una promessa!” e fuggì.
009 annientò i soldati rimasti e liberò 003 e 0017. Il gruppo si riunì
“Bene, che cavolo è successo qui dentro?” chiese Jet
“Credo che i Fantasmi Neri abbiano involontariamente fatto scoppiare una bomba, per questo è saltato tutto!” disse 009
“Una bomba? Ma … e il plutonio e… dove sono i Fantasmi Neri? Li hai lasciati scappare?”
Françoise intervenne: “009 ha fatto quello che riteneva giusto! E tu comincia ad aiutare un po’ di più gli altri, invece di criticare sempre!”
002 stava per rispondere a tono, ma 004 assunse il ruolo di pacificatore e disse: “Ne discuteremo al nostro ritorno. Torniamo al Delfin2”
“Sì, è vero, la battaglia è vinta, andiamo a casa” disse 003
 I cyborg ignoravano di essere stati osservati per tutto il tempo da Scarl.

“Bene, bene” ghignava “sembra che il piano stia procedendo alla perfezione! 0017 riuscirà dove gli altri hanno fallito! Ahahahahahaha!” 

Parte IV

Il ritorno alla base dei cyborg fu molto pesante, la tensione nell’aria era talmente palpabile che si poteva benissimo tagliare con un coltello. La breve discussione creatasi tra 009 e 002 aveva ammutolito tutti, persino 006 e 007, che non stavano mai zitti, erano chiusi in un silenzio di tomba. 
003 era immersa nelle sue riflessioni su ciò che era successo e sulla reazione di 009. Non lo aveva mai sentito così lontano da lei come in questo momento. 
Dall’altra parte, 009 stava pensando le stesse cose di 003, si era creata una sorta di frattura tra di loro da quando era comparso quello strano tipo. Forse aveva un po’ esagerato prima… ma voleva solo dimostrarle che aveva ancora il controllo della situazione, che era ancora in grado di proteggerla… 
Si rese conto che l’ingresso di Richard nella squadra stava rischiando di fargli perdere quello che aveva di più prezioso al mondo. 
Il Delfin2 atterrò alla base e 008 preparò tutto per lo sbarco; 002, dalla sua postazione, ruppe il silenzio: “Bene, eccoci a casa. Non so voi, ma io mi sento già meglio!”
Chang rispose “Non puoi dirlo finché non avrai gustato uno dei miei spuntini! Allora sì che starai meravigliosamente! Vado a preparare qualcosa per tutti!” il piccolo cinese saltò fuori dal Delfin2
007, con una smorfia, aggiunse “Sarà il caso che vada a dargli una mano. Faremo prima in due”. Pian piano, tutti sbarcarono, tutti eccetto 009, che rimase seduto al suo posto.
003 era già fuori dal Delfin2, quando si accorse che Joe non era con loro. Tornò sui suoi passi, preoccupata.
0017 le disse: “Non vieni, Françoise?”
“Andate pure avanti. Vi raggiungo” Entrò di nuovo nel Delfin2, ma Joe era così assorto nei suoi pensieri che non si era neanche accorto di essere rimasto solo, fissava il vuoto davanti a sé
“Joe?” gli chiese dolcemente, posandogli una mano sul braccio “Va tutto bene?”
Lui non fece una piega e continuò a studiare il niente “Sì, è tutto a posto. Vai a casa, arriverò più tardi. Voglio restare solo ora.” Si allontanò da lei, provocandole un certo disappunto.
“Oh… va bene… ma… se hai bisogno di parlare più tardi… io…”
“Lo so. Per favore, vai ora”
Françoise lo lasciò, ma dentro di lei temeva che quello fosse l’inizio della fine.

Dentro casa, il resto dei cyborg era riunito a tavola e si stava rifocillando con i piatti di 006, quando il Dott. Gilmour, con 001 in braccio, entrò nella stanza con una espressione piuttosto cupa.
“So che siete appena tornati e che siete affamati, ma 001 deve comunicarvi qualcosa di piuttosto urgente.” Si sedette al tavolo “Dov’è 009?”
Françoise stava per rispondere, ma fu interrotta dalla voce dell’interessato “Sono qui, professore. Cosa è successo?” si appoggiò al muro con le braccia incrociate.
“Bene. A te 001”
“Sono riuscito a decifrare alcuni messaggi in codice tra varie basi dei Fantasmi Neri. Sembra che stiano costruendo una specie di dispositivo nucleare da utilizzare come arma e da vendere al miglior offerente!” comunicò il bambino
002 trasse un profondo respiro “E così vogliono creare una specie di supermarket di armi nucleari. Che cos’altro hai scoperto?”
“Nient’altro, ma dobbiamo stare all’erta. Non ho dubbi che cercheranno ancora la maniera di acquisire i necessari elementi chimici per costruire le loro armi.”
Il volto del Dott. Gilmour si oscurò “Sono d’accordo con 001. 009, 008, 004, venite con me per favore. Dobbiamo pianificare la nostra strategia”. Lasciò la stanza ed i tre cyborg lo seguirono. Gli altri rimasero per un po’ seduti a tavola a fissare i loro piatti ormai vuoti.
Poi, 003 ruppe il silenzio: “Allora, non sapete ancora tutte le capacità che possiede Richard” e sorrise all’uomo.
Lui, si alzò e replicò “Beh, tra le abilità che mi hanno dato i Fantasmi Neri c’è anche l’altissima velocità”
“Come me e 009” disse Jet.
“Sì, e poi controllo gli elementi naturali. Posso scatenare o placare le tempeste e creare venti”
“Mhhh. Questo spiega perché sento la natura così in agitazione” rimarcò 005
Richard guardò il gigante sorpreso “Riesci a sentire la natura?”
“005 è molto legato alla terra, all’aria e all’acqua” disse 003 “Avverte qualsiasi cambiamento o disturbo”
“E voi?”
006 rispose per primo “Io sono in grado di creare il fuoco, fuoriesce dalla mia bocca”
007: “Io posso trasformarmi in qualsiasi cosa, animale, vegetale, minerale, solo premendo il mio ombelico!” per mostrare i suoi poteri, si trasformò nella perfetta copia del vaso di rose che si trovava sul davanzale della finestra.
“Vedo” disse Richard “Ed il bambino? Qual è il suo ruolo?”
003 prese Ivan in braccio: “001 possiede poteri mentali e può captare qualsiasi pensiero che lo circonda. Comunica con noi anche per via telepatica, oltre che normalmente. Questo è per noi molto utile quando siamo in missione e lui non c’è”
Richard digeriva le informazioni in silenzio.
Françoise  disse rivolta agli altri “Beh, non pensate che 0017 sia un buon acquisto per la nostra squadra?”
Tutti la guardarono “Non dovresti andare ad aiutare il Dott. Gilmour?” disse 002
“Sì, ora vado. Allora?” insisté
I cyborg rimasero in silenzio. Alla fine Bretagna parlò: “Beh, credo che potrà darci una mano. Che ne dite ragazzi?”
Gli altri si mostrarono riluttanti, finché Jet disse: “può darsi…”
Richard sogghignava. Sta andando meglio del previsto. I Fantasmi Neri saranno molto soddisfatti…
Nel laboratorio, il Dott. Gilmour lavorava con 009, 008 e 004. Stavano controllando una serie di files e di documenti “Tutto questo non mi sorprende affatto. I Fantasmi Neri sono coinvolti da decenni nel traffico di armi, dovevamo aspettarci una mossa del genere. E con tutti i fanatici che ci sono nel mondo, non hanno mai avuto problemi a vendere…”
004 trasse un profondo respiro e continuò a studiare i documenti “Avranno davvero inventato un’arma nucleare di distruzione di massa?”
“Sì 004, ho paura di sì. I componenti sono relativamente facili da trovare e possiedono la conoscenza per creare un’arma del genere.”
009 rimarcò “E non dimentichiamoci dei fanatici che la useranno contro persone innocenti per aumentare il loro dominio!”
008 aggiunse ironicamente “Già… io lo so bene”
“Dobbiamo fermare i Fantasmi Neri, trovare il dispositivo nucleare e distruggerlo!” disse il Dott. Gilmour “Prima che riescano a costruire l’arma!”
“Ma come possiamo fare? Non sappiamo di altre costruzioni, vicine o lontane, dove possono nascondersi” precisò Albert
“001 sta costantemente monitorando l’attività dei Fantasmi Neri. Nel frattempo dobbiamo stare all’erta.” Il professore si voltò verso 009 “Sono sicuro che sarete tutti pronti al momento opportuno”
“Sì professore!” esclamarono i tre cyborg all’unisono.

Pochi giorni dopo, Françoise decise di prendersi un momento tutto per sé e si recò alla spiaggia per osservare il tramonto. Il cielo era di un bel colore arancio ed il sole stava lentamente calando sul mare, inondandolo dei suoi raggi dorati. Si sedette sulla riva e lasciò che la soffice brezza della sera le accarezzasse i capelli. La ragazza cominciò a pensare…
Da quando erano tornati dalla missione, Joe l’aveva sempre tenuta a distanza e si rivolgeva a lei con formalità. Proprio non riusciva a capire dove avesse sbagliato, che cosa avesse fatto per scatenare un comportamento del genere da parte sua. Sembrava passata un’eternità da quando avevano fatto quel picnic e, considerate le circostanze, dubitava che potessero farne altri.
In quello stesso momento, l’oggetto dei suoi timori la stava guardando dal balcone di casa, pensando alle stesse cose. Si era creata troppa tensione tra di loro ma Joe non riusciva a spiegarsi il perché, il motivo per cui provava tanto risentimento nei confronti di Françoise e del suo vecchio amico.
Che cosa devo fare?  Quell’uomo è parte del suo passato è vero, ma è un passato che non mi convince, a cui non riesco a credere… Dovrei andare a parlarle, ora è sola e sarebbe il momento giusto. Ma come faccio, considerando come mi sono comportato, penserà che voglia solo litigare.
Decise di affrontare comunque la situazione e si diresse verso di lei.
“Ciao Françoise”
Lei si voltò e lo salutò con un sorriso “Ho sentito che stava arrivando qualcuno, ma non ne ero sicura… Tu ed io continuiamo a mantenere le distanze ultimamente…”
Joe si sedette accanto a lei “Mi dispiace se ti sono sembrato distante. Io… io non so che dire… mi dispiace, sto sbagliando tutto”
“Abbiamo sbagliato entrambi”
Joe cambiò discorso “I ragazzi mi hanno detto che sei convinta  che Richard possa far parte della squadra”
Françoise si mise sulla difensiva “Penso di sì. Ha capacità che possono esserci molto utili in battaglia”
“Credo anch’io ma… questa è l’unica ragione?”
Françoise studiò il suo volto “Non capisco cosa intendi dire Joe”
Lui si rese conto di aver commesso una gaffe “Vedo che non ne vuoi parlare, va bene. Volevo solo dirti che il Dott. Gilmour ha valutato la cosa e lascerà a 0017 la decisione finale” Si alzò
“Joe!” Françoise lo richiamò “Grazie”
Lui non rispose e si diresse lentamente verso casa. Era a pochi passi dall’entrata, quando si voltò verso la spiaggia giusto in tempo per vedere Françoise e Richard che parlavano e si abbracciavano.
Joe era davvero frustrato. Era convinto che Richard non fosse chi diceva di essere, ma allo stesso tempo, non poteva far nulla per dimostrarlo. Entrò in casa scoraggiato…
Fuori, all’ombra di un grande albero, 005 meditava sui cambiamenti sempre più evidenti nella natura che lo circondava. Vide da lontano 0017 che camminava sulla riva insieme a 003. Non ci mise molto a realizzare che le strane vibrazioni che sentiva si erano intensificate da quando era apparso 0017. Alzandosi, Geronimo si diresse a casa.
Bussò alla porta dello studio del Dott. Gilmour “Professore, posso dirle una parola?”
Il dottore alzò il capo dalla scrivania “Sì, 005?”
Il gigante entrò con un’espressione triste sul suo viso di solito impassibile “Dott. Gilmour, sento che la natura è in collera e ultimamente ciò si è intensificato!”
Lo scienziato ponderò quello che gli aveva detto 005 “Ne sei sicuro 005?”
“Sì”
Il professore si alzò, comprendendo che il gigante non aveva ancora finito il suo discorso “E…?”
005 continuò “Ci sono strane vibrazioni da quando 0017 è qui.”
“Mmhhhh. Non vorrei apparire sospettoso, ma potrebbe esserci una connessione. Tuttavia, prima di fare accuse ben precise, devo esserne sicuro e fare alcune ricerche” Tornò alla sua scrivania “Grazie 005”
Geronimo rispose con un cenno del capo ed uscì dallo studio. Il Dott. Gilmour intanto cercava incessantemente qualcosa che collegasse 0017 ai Fantasmi Neri, il progetto segreto di cui gli aveva parlato, perlustrò un database dietro l’altro, usando persino la sua vecchia password di quando faceva parte dell’organizzazione criminale, ma non trovò nulla.
“E’ proprio come pensavo! Non esistono cyborg creati prima della serie 00.” Era nato un bel problema…
Sulla spiaggia intanto, il sole aveva completato la sua discesa e la luna sorgeva nel cielo già coperto di stelle. Due figure erano sedute sulla riva e stavano parlando…
“Non posso credere di non essere più un uomo. I Fantasmi Neri mi hanno tolto tutto. Non avrò mai più una vita normale!” si lamentò Richard.
Françoise gli prese una mano per cercare di confortarlo “Oh Ric, non dire così. Sei ancora un uomo. Tutto quello che ti è successo non ha potuto distruggere la tua umanità. Ora sei qui con noi, fai parte della squadra”
“Sei molto gentile, petite, ma avverto di non essere gradito agli altri. Forse è meglio che me ne vada…”
“Ascoltami! Ho intenzione di parlare al Dott. Gilmour affinché tu possa rimanere con noi. Lui è l’unico che può prendere la decisione finale e poi… Joe mi ha detto che la sta già valutando. Non andartene Ric. Tu sei una parte del mio passato da umana!””
Richard la prese tra le braccia “Oh Françoise, se sarà possibile, resterò sta’ tranquilla”. Si abbracciarono ignari che due occhi castani li stavano osservando dalla casa…

 

Parte V

Joe continuava a restare alla finestra a guardare i due sulla spiaggia; ancora una volta aveva quella orribile sensazione di perdita. La sua mente immaginava chissà quali scenari ed il suo cuore soffriva. Io l’amo, l’amo davvero tanto e la sto perdendo. Ho perso tutto nella mia vita, perché ora che avevo trovato qualcuno da amare, lei si allontana da me? Françoise, amore mio, perché?
I suoi pensieri furono interrotti dall’annuncio di 002: “Hey 009, è ora di cena, non vieni?”
“Non ho fame” disse senza voltarsi. L’ultima cosa che voleva era che Jet lo vedesse in quello stato.
002 lo osservava “Ti stai perdendo la famosa – cena speciale – di Chang. E’ la tua preferita”
Joe cominciò ad irritarsi “Ti ho detto che non ho fame! Lasciami solo!”
“Ok, ok! Ma guarda tu a far del bene agli asini…”
Poi, Jet si calmò e si rese conto di che cosa poteva far stare così male Joe. Si avvicinò al ragazzo e disse: “Ascolta 009, lo so che non è facile per te vedere 003 sempre insieme a quell’uomo ma, se ti può consolare, non credo proprio che ci sia qualcosa tra quei due”
“C’è comunque qualcosa che non va, 002. E non lo dico solo perché sono geloso” rispose; gli occhi di 002 sorrisero di trionfo. “Sì, lo ammetto ok? Sono geloso, ma non è solo questo.” Continuò 009 “Perché quello si è fatto accidentalmente ritrovare proprio da noi? Se è vero che fa parte di una delle prime generazioni di cyborg, dove sono gli altri creati insieme a lui? Ci sono troppo domande senza una risposta, non ci vedo chiaro”
002 rifletté sulle sue parole “Già sono d’accordo con te, 009” Si voltò e tornò verso la porta “”Sei sicuro di non aver fame?”
“Sì, sicuro. Grazie per l’interessamento”
“Di niente. 009?”
“Sì?”
“Cerca di star su, ok?”
Joe annuì con la testa e tornò a rivolgere la sua attenzione alla spiaggia, ma 003 e 0017 erano rientrati…
Seduti in sala da pranzo, i cyborg stavano mangiando con gusto la cena preparata da Chang. 002 entrò e si diresse al suo posto, notando con un certo disappunto che 0017 aveva preso il posto di 009 accanto a 003. Jet si sedette e cominciò a guardare storto l’uomo.
Françoise se ne accorse immediatamente e disse “C’è qualche problema, 002?”
Gli occhi di Jet fulminarono anche lei “No!”
Ad un tratto comparve il Dott. Gilmour con 001 “Mi dispiace interrompervi un’altra volta, ma dobbiamo partire immediatamente per un’altra missione. I Fantasmi Neri hanno dato inizio ad una nuova operazione!”
009 si era intanto unito al gruppo.
“So per certo che i Fantasmi Neri, oltre al plutonio, stanno raccogliendo un ingente quantitativo di uranio, in Canada, precisamente a Key Lake!” informò Ivan.
Il professore intervenne “Forza, dobbiamo recarci laggiù”
Il gruppo partì immediatamente…
La nave dei Fantasmi Neri, la Dyamanta, stava lentamente attraversando un fiume. A bordo, il comandante Black, seduto alla sua postazione come se fosse Napoleone sul suo trono, stava ripensando alla conversazione con Scarl…
“Black, spero vivamente che siate in grado di portare a termine questo piano. L’ultima volta avete miseramente fallito e vi siete dimostrato inadeguato al compito che vi era stato assegnato!”
“Lo so, signore. Mi creda, non succederà mai più”
“Lo spero bene. Non tollererò ancora la vostra incompetenza”
“Non fallirò, signore. Lo prometto!”
“Bene, e ora procedete”
Black scagliò il bicchiere di vino che stava sorseggiando contro il muro, era notevolmente irritato.
Un marinaio si avvicinò velocemente e gli fece il saluto militare “Siamo a circa 25 km di distanza dalla miniera di Key Lake, signore!”
“Eccellente. Preparatevi alla battaglia!” ordinò.
Alla miniera il lavoro di estrazione dell’uranio procedeva incessantemente; tutti gli uomini prigionieri dei Fantasmi Neri erano indaffarati intorno all’isotopo U-235, necessario per costruire le armi.
“Hey, guarda là. Sembra che stia arrivando una tempesta” disse un uomo ad un suo collega. 
L’altro rispose “Già…”
Black, che dirigeva il tutto, intervenne: “Avanti fannulloni! Continuate a lavorare!”
Fu interrotto dal suo secondo che lo informò: “ Mi perdoni, signore, ma il radar ha rilevato una presenza ostile. Potrebbero essere i cyborg!”
“Non dire idiozie! Quei ribelli non hanno idea del nostro nuovo piano. E’ solo un frutto della tua stupida immaginazione!”
“Ma… ma, signore…”
“Silenzio! Torna al tuo posto… subito!”
Improvvisamente, una miriade di laser cominciarono ad abbattere i soldati dei Fantasmi Neri.
“Scusate l’intrusione…” disse 002 “Lasciate andare i prigionieri!”
I Fantasmi Neri passarono al contrattacco; 004 ne annientò subito una decina, mentre 006 bruciò all’istante tutti quelli che gli si avvicinavano.
Il resto del gruppo invase la base, mentre 003, 007 e 0017 correvano in soccorso dei prigionieri.
“Non preoccupatevi, siete salvi ora” disse 003; uno di loro si voltò verso sud-ovest e cominciò ad urlare: “Oh no! Guardate!”
La tempesta si stava avvicinando ed i venti avevano formato una sinistra spirale che fece cadere tutti nel panico: come un mostro antico, il tornado minacciava la miniera.
“Per il fantasma di Giulio Cesare!” esclamò Bretagna “Dobbiamo andarcene!”
Gli altri cyborg non si erano resi conto del volgere degli eventi, erano troppo impegnati nella lotta. Ad un certo punto però l’esercito del Fantasma Nero cominciò a disperdersi senza una ragione.
“Cosa? Uomini, vi ordino di attaccare!” Black incitava i suoi, ma quelli non lo ascoltavano neppure, tutti intenti nella loro fuga. “Maledetti cyborg! Anche se sarà l’ultima cosa che farò, vi distruggerò uno ad uno” detto questo, Black scomparve…
Il gruppo stava per inseguirlo, quando 002 si accorse del ciclone in arrivo “Accidenti! Al riparo ragazzi!” si gettò immediatamente nei cunicoli della miniera, seguito da 009, 004, 008 e 005 e dal gruppo dei minatori.
Il tornado si muoveva veloce, pulsava e scagliava fulmini e saette tutt’intorno, distruggendo ogni cosa. I cyborg erano riusciti a mettersi al sicuro, quando 003 vide in lontananza una piccola figura che cercava di sfuggire ai malefici venti.
“Oh, mio Dio! Quel ragazzo è in pericolo!”
Era un ragazzino, forse non aveva neanche 16 anni, era uscito dalla miniera e non aveva idea di che cosa stava succedendo. Incurante del pericolo, corse incontro al giovane per salvarlo. Gli occhi di 009 si spalancarono per l’orrore quando realizzò le sue intenzioni.
“No, 003, non farlo!” gli gridò. 0017 si materializzò allora davanti al vortice. Aprì la bocca ed inghiottì il ciclone come se fosse acqua; istantaneamente, il cielo divenne limpido e sereno ed il sole riprese a brillare.
“Uaho!” 009 non credeva a quello che aveva appena visto, come gli altri.
0017 aiutò 003 ed il giovane a rialzarsi, poi si rivolse al gruppo: “Va tutto bene ora. La tempesta è finita”
Si avviarono tutti e tre all’ingresso della caverna. Il ragazzino si riunì al gruppo dei minatori, mentre 009 strinse forte a sé 003.
“Françoise, tesoro, stai bene?” Joe aveva dimenticato tutte le loro divergenze, la tenne stretta un tempo infinito.
“Sto bene, Joe”
009 si voltò allora verso 0017, mostrandogli tutta la sua gratitudine: “0017, grazie per il tuo aiuto. Se tu non fossi stato qui…” non voleva neanche pensarci
L’uomo comprese: “Non devi ringraziarmi. Ho solo fatto quello che dovevo per la squadra”
003 si sciolse dall’abbraccio di 009 e si rivolse a Richard: “Grazie di avermi salvato la vita”
“Adesso basta, ma cherie. Ho fatto solo quello che avrebbe fatto Jean per la sua petite soeur”
“Bene, siamo tutti salvi!” annunciò 004, ma 006 era curioso… “Ma come hai fatto?” chiese a Richard
“Ho solo usato le mie capacità per assorbire il tornado e dissolvere la tempesta”
I cyborg erano in religioso silenzio mentre osservavano Richard con un’espressione di gratitudine, mista ad incredulità. Bretagna intervenne applaudendo come fosse a teatro: “Bravò, mon ami. Spero che ci delizierai di nuovo con la tua arte!” disse facendo un inchino.
“Devo ammetterlo, sono colpito!” replicò 002
“Beh, a questo punto credo che sia ufficiale”, disse 004 “fai parte della squadra. Benvenuto tra noi”
Sulla Dyamanta, intanto, lo sconfitto Black, seduto sul suo trono, attendeva l’inevitabile punizione che gli avrebbe riservato il Fantasma Nero. Il video delle comunicazioni si accese ed il profilo malvagio di Scarl apparve, oscuro e tetro come la morte.
“Ebbene, comandante Black? Che notizie ha per me?”
Black cominciò a sudare “Sì… sissignore, ecco… non abbiamo avuto successo nella raccolta di uranio”
“Cooosa? Per quale motivo?”
Il comandante ammise: “I cyborg ci hanno dato battaglia, finché non è sopraggiunta una tempesta che ci ha costretto alla ritirata”.
La risata ironica di Scarl risuonò per tutta la nave “Comandante, sapevo del vostro fallimento, ma non preoccupatevi. A tutto c’è una soluzione!”
Black era confuso “S-signore?”
Scarl rise ancora “Comandante, vi ho mandato appositamente a Key Lake affinché i cyborg vi seguissero. Vedi, per il bene della nostra operazione, 0017 doveva vincere la sua battaglia. Ed il tempo gli ha dato una mano!”
“Non capisco, signore”
“Non mi stupisce affatto. Il cyborg 0017 è una nostra spia; ora è operativo all’interno dei cyborg ribelli, è parte della squadra. Lui ha la capacità di controllare l’atmosfera e gli elementi naturali. Calmando la tempesta, ha dimostrato di dire la verità e di essere per loro un valido aiuto. Sarà molto più facile distruggerli ora!”
Black rispose “E’ un’idea geniale, signore”
“Comandante, ritorni immediatamente alla base, dobbiamo elaborare la prossima fase dell’operazione” lo schermo tornò di nuovo nero.
Black stava ancora riflettendo sulle parole del suo leader Genio, puro genio, il Fantasma Nero è geniale ed io sono onorato di servirlo!
Uno dei suoi marinai intervenne “Siamo pronti a partire, signore”
“Sì” disse, con lo sguardo di un leone che sta per attaccare la sua preda “torniamo alla base”

 

Parte VI

Il ritorno a casa fu molto allegro stavolta, soprattutto per merito di 007 e 006, che esaltavano continuamente l’impresa di 0017.
“E’ la cosa più incredibile che abbia mai visto!” diceva Chang “0017, come hai fatto a far sparire il tornado?” 
0017 replicò con modestia: “Sono stato equipaggiato con l’abilità di cambiare la struttura molecolare degli elementi naturali. Ho semplicemente aperto la bocca ed ho deviato la pressione del ciclone al mio interno. Così anche la tempesta si è dissipata”
007 disse “Straordinario. Davvero straordinario. Non avevo idea che un cyborg potesse essere progettato per questo”
“Già, è stato spettacolare” ammise Albert, mentre i suoi occhi di ghiaccio scrutavano l’uomo “Ma temo che tutto ciò in qualche modo abbia causato un danno all’equilibrio naturale”
“Sono d’accordo” intervenne 005 “La natura è una forza potentissima e non è bene rompere il suo fragile equilibrio. Potrebbe arrabbiarsi e infuriarsi”
0017 studiò entrambi i cyborg “E’ vero, gentlemen. L’ho fatto solo per sfuggire ai Fantasmi Neri, non mi permetterei mai di recare danno all’ambiente che ci circonda”
002 si alzò dalla sua postazione “Beh, quel che è stato è stato… l’importante è che tu ci hai fatto vincere la battaglia”
0017 disse: “Quando ero nell’esercito francese, ho imparato che solo l’unità della propria squadra porta alla vittoria… e a me piacerebbe molto far parte della vostra”
“Beh… dovremmo chiedere il parere del Dott. Gilmour, ma non ci vedo niente di male a considerarti uno dei nostri dopo oggi” affermò 008 “Sono sicuro che una volta raccontato com’è andata la missione, sarà d’accordo”
009, dal canto suo, non riusciva a condividere l’entusiasmo dei suoi compagni. Se ne stava seduto al suo posto e continuava a fissare i monitor del Delfin2.
Il suo isolamento dal resto del gruppo non sfuggì a 003, che si avvicinò a lui con trepidazione. “009? È tutto a posto?”
Non ottenne risposta, Joe si era chiuso in un ostinato mutismo. Françoise comprese che qualcosa lo turbava, ma non riusciva a capire che cosa. Arrivarono a casa in poco tempo; all’uscita dal Delfin2, 003 si ritrovò davanti un gigante dalla pelle rossa.
“Sono sicuro che non è niente” le disse 005 gentilmente “Probabilmente è solo stanco”
003 gli sorrise riconoscente. Entrarono tutti nella grande sala e si sedettero; 009 si allontanò da 003 e questo angosciò ancora di più la ragazza.
Il Dott. Gilmour con 001 si unì a loro “Bene ragazzi, com’è andata?”
002 parlò per primo “Professore, non saremmo qui se 0017 non fosse stato con noi. Ci ha salvato da un vero e proprio tornado”
“Davvero? E come è successo? 004?”
L’espressione impassibile di Albert mutò di colpo: “Non sta esagerando, dottore. 0017 ha fatto scomparire un ciclone e tutto quello che rimaneva di una terribile tempesta. Quando siamo arrivati a Key Lake, una grossa perturbazione ci stava aspettando. Ha distrutto gran parte della miniera di uranio, finché non è intervenuto 0017”
“Mhhhh… 0017, come ci sei riuscito?”
0017 ripeté “Ho la capacità di modificare le strutture molecolari degli elementi in natura. Specialmente quando sono instabili, come in una tempesta”
“E’ stato grandioso, dottore, soprattutto perché 003 stava per essere uccisa dal tornado” precisò 006
003 parlò lentamente “0017 mi ha salvato appena in tempo, il ciclone era proprio sopra di me” lo disse, guardando 009, che dalla sua posizione continuava a mantenere le distanze.
Il Dott. Gilmour si rese conto della impercettibile tensione tra 003 e 009: “Bene 0017, vedo che ti dobbiamo ringraziare. 003 è molto importante per tutti noi e non avremmo voluto perderla. Grazie e, se sei ancora interessato ad entrare nella squadra, non mi resta che dirti Benvenuto a bordo!” Lo scienziato offrì all’uomo la sua mano e lui la strinse con gratitudine.
“Merci, monsieur” disse 0017 “Farò del mio meglio!”
“Non ne dubito. 004, per favore, trova una uniforme per 0017 e istruiscilo sulle procedure di base. Se non c’è altro…” il dottore si voltò “009, vorrei parlarti se possibile”
I due si allontanarono. “Mi dica professore” Joe parlò per primo
“Va tutto bene 009? Mi sembri preoccupato”
“Sto bene professore”
“009, vedi, anch’io dubito di 0017, ma se quello che gli altri dicono è vero, il suo aiuto potrebbe farci molto comodo”
“Sì” 009 rispose automaticamente; lo lasciò è tornò nella stanza. Era davvero stanco e non desiderava altro che poter restare solo, anche se sapeva benissimo di non poter rimandare per sempre il confronto con 003.
Lei tentò un approccio “Joe, stai bene?”
Lui la guardò con un’espressione triste “Sì, 003. Non devi preoccuparti per me, non ce n’è motivo. Ora, se vuoi scusarmi…” tornò sui suoi passi, ma lei lo bloccò
“Joe, ti ho fatto qualcosa per caso? Perché non vuoi parlare con me?”
Lui lasciò la mano che lo tratteneva “Françoise, non è niente. Ti prego, ho bisogno di stare solo, sono stanco” provò ancora una volta ad andarsene, ma lei insisteva.
“Lo sento che c’è qualcosa che non va. Per favore, abbiamo sempre parlato io e te… dimmi che cosa ti fa star male”
La pazienza di Joe era al limite “Accidenti, sono stanco di tutte queste intrusioni nella mia vita! Cosa c’è, cosa non c’è… devo sempre subire il terzo grado! Prima il Dott. Gilmour e ora tu!” Françoise sgranò gli occhi “Okay, vuoi saperlo? Non mi fido del tuo amico!”
Françoise si mise sulla difensiva “Perché? Non ne hai motivo, dovresti essere contento che ha deciso di unirsi a noi!”
“Ah davvero?” Joe era insofferente “Se è così che la pensi…”
Lei rispose “Allora, cosa ti fa sospettare di lui?”
“Niente”; ma lei lo obbligò a guardarla in viso “Joe Shimamura, qual è il problema? Perché non ti fidi di Ric?”
“Perché non mi convince la sua storia. Se davvero fa parte di una prima generazione di cyborg, perché non era con quelli che sono scappati con il Dott. Gilmour?”
“Ma… lui dice che è vero”
“E tu gli credi!”
“Non ho ragione di dubitare”
Joe sorrise ironico “Ok, e allora perché è venuto da noi? O meglio, perché ha cercato te?”
Realizzando il messaggio tra le righe, Françoise replicò “Ohhh, adesso capisco. Joe Shimamura, tu sei geloso!”
Lui accusò il colpo “Non sono geloso. E’ solo che non è facile per me accettarlo come per voi altri…” Ma chi sto prendendo in giro? E’ ovvio che sono geloso!
Françoise si stava esasperando “Perché non riesci a credere che Ric stia dicendo la verità? Ha fatto di tutto per salvarmi prima!”
Gli occhi scuri di Joe si velarono di tristezza “Scusami 003, vado nella mia stanza”. Stavolta si diresse davvero alla sua camera ed entrò sbattendo la porta. Il cuore di Françoise soffriva sempre di più per il comportamento di Joe; e pensare che solo pochi giorni prima stavano così bene… Calde lacrime cominciarono a scenderle sulle guance; corse alla spiaggia per sfogare tutto il suo dolore.
Nella sua stanza, intanto, Joe si sdraiò sul suo letto e chiuse gli occhi, sentendosi impotente di fronte alle circostanze creatasi. Si voltò verso il suo comodino e prese una foto dell’intera squadra con 003 accanto a lui, che gli sorrideva felice… scagliò con violenza il portafotografie contro il muro, riducendolo in mille pezzi. Ti sta bene stupido, se non l’avevi persa prima, sta’ sicuro che è successo ora!
0017 si trovava nella stanza che gli era stata assegnata ed azionò un minuscolo trasmettitore…
“0017 chiama i Fantasmi Neri. Ci siete?”
Dall’altra parte risposero “Bene, era ora 0017. Dopo la tua performance a Key Lake, aspettavo un rapporto dettagliato”
“Lo so, signore. Ho potuto liberarmi solo adesso. Ora faccio ufficialmente parte della squadra”
“Risparmiami le scuse e mettimi al corrente dei tuoi progressi”
“Sissignore. Come sa, l’opera di infiltrazione è quasi completata. Ora sono un membro del team. Mi sono guadagnato la loro fiducia, nessuno sospetta niente, a parte…”
“Continua!”
0017 trasse un profondo respiro “Mi sembra che 009 non riesca ad accettarmi come gli altri”
Scarl rispose “009… E’ sempre stata una spina nel fianco. Avresti dovuto annientarlo quando ne hai avuto la possibilità. Perché è così reticente nei tuoi confronti?”
“Credo che sia risentito del tempo che 003 trascorre insieme a me. Lei è convinta che io sia l’amico del fratello che ha perduto e 009 è geloso”
“Quella ragazza è sempre stata il tallone d’Achille di 009. Sappiamo bene dei suoi sentimenti per lei. Eccellente, sembra che il nostro progetto stia procedendo a gonfie vele!”
“Sissignore” disse 0017 soddisfatto “Vi posso assicurare che sta andando tutto secondo i piani.”
“Meraviglioso. Tienimi informato 0017!” ordinò Scarl e la trasmissione si concluse.
0017 nascose il piccolo trasmettitore e si diresse verso la sala deserta. Decise allora di scendere in spiaggia; qui si fermò ad osservare la ragazza bionda che se ne stava seduta su uno scoglio, sola, immersa nei suoi pensieri. Pensò che era davvero bella, e per un attimo emerse uno spiraglio di umanità in lui.
C’era stato uno spettatore in più nel diverbio tra Joe e Françoise; il Dott. Gilmour aveva assistito a tutta la scena con un cuore grande così. Si era silenziosamente chiuso nel suo studio quando i due si erano separati; cominciò a riflettere su una difficile, ma necessaria decisione… Decise di convocarli
“009, 003, raggiungetemi nel mio studio per favore” comunicò con l’interfono.
I due ragazzi arrivarono dopo due minuti e si sedettero di fronte allo scienziato, che iniziò a parlare: “Joe, Françoise, ho qualcosa da dirvi e spero che non ve la prenderete per questo… Io ed il resto della squadra ci siamo accorti che… ecco… c’è molta tensione ultimamente tra voi due”
Entrambi i cyborg si scambiarono un’occhiata… “Questa situazione mi ha forzato a prendere una decisione per il bene di tutti. D’ora in poi, voi due non parteciperete insieme in una stessa missione”
Joe intervenne: “Dott. Gilmour, è proprio necessario?”
“Ho paura di sì. Vedi, i vostri sentimenti personali potrebbero influire negativamente sugli altri e causare problemi. Purtroppo ho assistito al vostro scontro prima e questo non ha fatto altro che rafforzare la mia decisione. Sono davvero spiacente”
Senza dire una parola, 009 uscì sbattendo la porta.
Françoise aveva gli occhi velati di lacrime “Mi… mi dispiace che debba andare così, dottore”
Lo scienziato si alzò e, con fare paterno, circondò le spalle della ragazza con un abbraccio “Lo so, lo so mia cara. Vorrei però che tu capissi che è importante per la squadra rimanere uniti.”
“Per favore, mi risparmi la pietà, dottore” rispose freddamente e se ne andò
Il professore si sentì improvvisamente più vecchio di quanto non fosse. Non aveva avuto altra alternativa, si disse, ma gli sembrava di aver ferito gravemente due dei suoi figli. Per un crudele scherzo del destino, l’umanità di quei due ragazzi poteva distruggerli, i sentimenti che provavano l’uno per l’altra li stavano facendo oltremodo soffrire…
Nel frattempo, Joe era nella sua stanza e stava guardando la spiaggia, dove si era recata nuovamente Françoise; provava un dolore atroce all’idea di dover restare separato da lei durante le loro missioni. Non aveva mai preso in considerazione la cosa.
Poi, vide 0017 avvicinarsi a 003 e sentì un odio profondo verso quell’uomo.
Con un moto di disgusto, Joe si allontanò dalla finestra e prese una decisione. Come leader dei cyborg, si sentiva in dovere di fare il meglio per tutti loro e se così doveva essere… aprì la porta e si diresse velocemente verso la spiaggia…
Fuori, Richard raggiunse Françoise e le si sedette accanto
“Cosa non va, cherié?”
Lei gli sorrise “Oh, niente di importante”
“Con quel faccino lungo? Sei in uno stato orribile, petite. Lo so che qualcosa non va, ti ho sentito discutere con 009. Spero che non sia a causa mia”
“Oh no, Ric, non è per te, non preoccuparti” in realtà, era vero proprio il contrario
“Ho avuto l’impressione che non mi volesse in squadra”
“Non è corretto” pronunciò una voce. Françoise e Richard si voltarono e videro Joe che era comparso dietro di loro.
“009!” disse Françoise “Non ti ho sentito arrivare”
“003, ho bisogno di parlarti da solo. Puoi lasciarci un momento 0017?” Accompagnò la richiesta con un gesto sarcastico.
Françoise si irritò immediatamente, stava per dire qualcosa, ma gli occhi di Joe le fecero morire le parole sulle labbra. Richard si alzò: “Come vuoi, vi lascio” e se ne andò
Lei aspettò che scomparisse dalla sua visuale prima di parlare “Ora siamo soli. Di cosa vuoi discutere?”
“Ho pensato molto a quello che ci ha detto il professore e lo trovo giusto. Lavorare separatamente può essere di aiuto per gli altri, per il loro bene. Dobbiamo cercare di mettere da parte i nostri sentimenti”
“Credi che potremmo farlo, Joe?”
“Non è una questione che possiamo discutere, Françoise, dobbiamo farlo e basta”
Françoise lo guardò con rassegnazione “Se pensi che sia giusto così, 009, lo farò.” Si allontanò velocemente da lui, non doveva vederla piangere…
Joe la vide andarsene lontano da lui… era come se fosse morto per la seconda volta nella sua vita…
Intanto, sicuro di essere abbastanza distante dall’udito supersonico di 003, Richard contattò di nuovo i Fantasmi Neri
“0017 chiama Fantasmi Neri, passo”
La voce demoniaca di Scarl rispose: “Sì, 0017?”
“Ho notizie importanti, signore”
“Lo spero. Procedi”
“Gilmour ha approvato il mio ingresso in squadra, a quanto ho capito”
“E nessuno sospetta niente”
“Nossignore. Ho vinto le resistenze di tutti, soprattutto di 003!”
“Splendido! Ottimo lavoro, 0017, ora comincia la parte più difficile: distruggerli tutti. Sarà più semplice con la donna…”
A quelle parole, Richard provò un brivido freddo. Per qualche strana ragione, l’idea di uccidere 003 lo ripugnava. Ma tornò a prestare attenzione a Scarl
“0017, ci sei ancora?”
“Si… sissignore!”
“Non devi esitare 0017” ordinò Scarl. “Ricordati: annienta i cyborg o io annienterò te! E’ tutto”
Il trasmettitore cadde di nuovo in un silenzio mortale…

 

Parte VII

Le ultime missioni contro i Fantasmi Neri erano andate al meglio per i cyborg, ma l’atmosfera alla base era tesa, la separazione tra 009 e 003 aveva colpito tutti. I due in questione avevano seguito l’ordine del Dott. Gilmour: non solo, però, erano separati nelle operazioni, ma avevano cura di evitarsi costantemente anche in privato. Gli altri avevano compreso gli ordini del professore, tuttavia ne erano rimasti piuttosto afflitti. Lo stato d’animo dei ragazzi si rifletteva perfettamente nel clima. Il sole aveva fatto poche apparizioni durante la settimana, quasi a dimostrazione della sua vicinanza ai cyborg.
Era un altro giorno scuro, freddo; Françoise era nella sua stanza, lontana da tutto e da tutti, aveva persino chiuso la porta a chiave, cosa che non faceva mai. Scelse un cd musicale dalla sua collezione e lo inserì nello stereo, aspettando che la dolce sinfonia classica pervadesse l’aria e la sollevasse un po’; non fu così, appena le note iniziarono a suonare, la ragazza scoppiò in lacrime.
Non ce la faccio! Non posso farcela! Lo so che è per il bene della squadra, ma la sua indifferenza mi sta uccidendo! Vorrei che tutto tornasse com’era prima, quanto lo vorrei! 
Dall’altra parte della casa, anche Joe era chiuso nella sua camera, tenendosi bene alla larga da qualsiasi commento o critica. Aveva avuto fin troppa pazienza con gli altri, ora non riusciva più a rispondere alle loro domande. Si era allontanato persino da Jet!
Era di nuovo solo, ancora una volta solo…ma in fondo, lo era sempre stato; si sentì come quando era piccolo e, all’orfanotrofio in cui era cresciuto, arrivavano famiglie per adottare un bambino, che non era mai lui. Vedeva gli altri andarsene ed iniziare una vita felice, mentre lui era costretto a restare lì.
Stavolta però era stato lui a decidere; questo non lo fece sentire meglio. Aveva ancora bisogno di lei, voleva ancora tenerla stretta a sé, baciarla, amarla… non poteva dimenticarla così, di punto in bianco.
Françoise, che cosa ci è successo? Io ti amo ancora… e allora perché, che senso ha tutto questo? Me lo chiedo continuamente e non riesco a trovare una risposta. E’ come se qualcuno mi avesse infilato un pugnale nel cuore, non credevo di essere capace di soffrire così tanto!
Joe avvertì vagamente il suono della musica classica provenire dalla stanza di 003. Si rese conto che anche lei desiderava restare sola, senza dover dare spiegazioni a nessuno…
Richard tentò di bussare alla porta di Françoise. Ebbe un tuffo al cuore quando la ragazza aprì, lo fece entrare e richiuse la porta a chiave dietro di sé
“Ciao, petite. Ero preoccupato per te e sono venuto a vedere come stavi” le disse con un sorriso che gli morì subito sul volto, quando si accorse che aveva pianto “Cosa non va, cherie?”
Françoise sedette sconsolatamente sul letto, continuando a singhiozzare…
“Ma petite, per favore, dimmi che cosa ti rende così infelice. Se posso fare qualcosa, non hai che da chiederlo”
Si avvicinò a lei e le sfiorò una mano, ma la ragazza si innervosì e si alzò, allontanandosi da lui…
“Françoise, petite, ho fatto qualcosa di sbagliato?”
Lei si calmò “Certo che no, Ric. E’ solo che… ecco… è un brutto momento, tutto qui.”
“E’ per 009, vero?” le chiese
Fu come aprire la porta sul dolore di Françoise: “Io… io non capisco, Ric. Non… non ho fatto niente per farlo arrabbiare così, eppure mi evita come la peste!”
“Non è colpa tua, petite. 009 si comporta così per un buon motivo. E’ geloso, cherie”
“Non ha ragione di esserlo! Ti stai sbagliando, ne ho parlato con lui e mi ha detto che non è per questo motivo! E’ a causa tua.”
A quell’affermazione, Richard cominciò a parlare con cautela…
“A causa mia?” assunse un’espressione perplessa “Non mi sembra di aver mai dato motivo di preoccupazione… ho sempre fatto tutto per il team”
Françoise gli posò una mano sulla sua; lui continuò. “Vedi… io ho un profondo rispetto per tutti voi, siete stati buoni con me, soprattutto tu Françoise, mi hai sempre difeso, anche quando gli altri non avevano fiducia in me…”
A quelle parole, 003 cercò di allontanarsi, temendo dove voleva andare a finire con quel discorso… ma Richard disse: “Sei una donna incredibile, petite, in tutti i sensi. Io.. io credo di essermi innamorato di te”…
Françoise rimase in silenzio un tempo incalcolabile…
Nella sua stanza, intanto, Joe era ancora assorto nei suoi pensieri, quando fu interrotto telepaticamente dal suono della voce di 001.
-- 009, raduna il resto del gruppo, ho nuove informazioni sui Fantasmi Neri, trovatevi in sala riunioni tra cinque minuti --
Joe fu immediatamente all’erta “Va bene, 001” uscì e cominciò a convocare la truppa, partendo dalla camera di 008 e 005.
“Ragazzi, 001 vuole parlarci. Ci aspetta in sala riunioni”
“Arriviamo, 009” risposero all’unisono
I tre cyborg entrarono nella stanza, dopodiché fece il suo ingresso il Dott. Gilmour con 001 “Ragazzi… dov’è 003? Ho bisogno che ci sia anche lei” disse, appena si accorse che tutti, tranne lei e 0017, si trovavano lì.
009 si offrì volontario: “Vado a chiamarla, dottore. Sarà in camera sua…”
Françoise, intanto, non sapeva che cosa dire in risposta alla confessione di Richard; furono interrotti dal bussare alla porta di 009. Poiché lo aveva sempre fatto, entrò nella stanza della ragazza senza aspettare un cenno di assenso da parte sua…
“Scusami, 003 ma il dottore vuole…” rimase di pietra alla vista dei due mano nella mano. Fu colto da una gelosia irrefrenabile.
Il ragazzo si ricompose, ma il suo sguardo non sfuggì a Françoise.
“Sono tutti in sala riunioni, vi stiamo aspettando.” Detto questo, Joe alzò i tacchi e uscì.
Françoise disse “Sarà meglio andare”, anche se Richard esitava ad unirsi agli altri…
Non appena 009 rientrò in sala riunioni, il Dott. Gilmour gli chiese “003 sta arrivando?”
Joe rispose affermativamente, cercando di mostrare indifferenza.
“Bene, intanto iniziamo. 001, a te la parola”
Ivan cominciò “Ho monitorato le comunicazioni tra i Fantasmi Neri ed una delle loro basi più grandi ed ho scoperto che stanno costruendo un reattore nucleare da qualche parte in Mongolia.”
Il gruppo ascoltava attentamente; il bambino continuò “Sembra proprio che siano molto vicini alla costruzione finale di armi nucleari”
“Beh, cosa stiamo aspettando? Muoviamoci” disse 002, ma il dott. Gilmour frenò l’impetuosità del ragazzo.
“002, per favore. La missione è molto difficile stavolta; dobbiamo essere in grado di scoprire la base e poi distruggerla. Quindi, ho pensato di inviare laggiù 008, 007, 003 e 0017. Voi altri quattro vi occuperete di trovare ed eliminare le eventuali armi già prodotte.”
009 prese la parola “Professore preferirei andare con il primo gruppo, potrei essere d’aiuto molto di più a loro” ma il Dott. Gilmour non era d’accordo.
“No, 009, ho bisogno che tu rimanga con il secondo gruppo. Forza ragazzi, al Delfin2!”
La squadra si mosse senza dire una parola. 

In una zona imprecisata della Mongolia, un grosso reattore nucleare era in costruzione. Era stato quasi terminato il contenitore di cemento che doveva servire per la fusione.
Scarl, il demoniaco signore dei Fantasmi Neri, era in quel momento in riunione con un gruppo di loschi figuri, probabilmente futuri acquirenti delle armi prodotte.
“Miei cari signori, io, il Fantasma Nero, vi do il benvenuto. Vi assicuro che sarà molto facile produrre queste armi e consegnarle in tempo; avrete a disposizione un vero e proprio arsenale! Per illustrarvi il tutto, vi lascio al Dott. Schemer, uno dei miei scienziati migliori, che vi spiegherà ogni cosa e sarà felice di rispondere a qualsiasi vostra domanda”.
Schemer si avvicinò al gruppo “Solo pochi minuti signori, sarò immediatamente da voi” poi chiese sottovoce a Scarl “Dov’è Baruk? Pensavo che facesse lui da guida”
Scarl replicò “Baruk non si trova. Tocca a lei, si diverta!” e, senza dire altro, si allontanò
“Bene, signori, cominciamo” disse, rivolgendosi al gruppo.
“Questo è il nostro reattore principale, dove avviene tutto il procedimento di fusione, monitorato ogni istante… Bene, vi lascio al Dott. Baruk, che vi illustrerà il resto” disse, felice di vedere la figura del collega avvicinarsi.
Il diretto interessato continuò: “ Signori, se volete seguirmi sarò felice di mostrarvi il culmine della nuova tecnologia dei Fantasmi Neri” e fece loro cenno di andare con lui.
Mescolati in quello stesso gruppo, c’erano dei volti conosciuti…
“003, riesci a vedere qualcosa?” chiese Pyunma
003 si portò due dita alle tempie e cominciò a scansionare l’ambiente circostante con i suoi occhi “Sì, il contenitore nucleare non è ancora stato riempito di materiale radioattivo. Questa è una fortuna per noi, sarà più facile distruggerlo”
008 annuì “Ok, andiamo. 0017, hai con te l’esplosivo? 0017?” il francese era distratto.
“Cosa? Ah, sì, sicuro!”
“E’ tutto okay?”
“Sì certo! Perché non dovrebbe?”
008 studiò l’uomo “Va bene, andiamo.” Richard seguì i suoi compagni, ma aveva una strana sensazione…
I cyborg si fermarono davanti ad una delle tre larghe chiusure di cemento del contenitore; 008 piazzò una parte dell’esplosivo alla sua base “Bene, questo però non basta. Dobbiamo mettere le bombe sulle altre due porte per distruggere il reattore. 003, tu ed io ci occuperemo del lato ovest, 007, tu e 0017 andrete ad est. Ci troviamo all’uscita appena fatto”
Intanto, all’interno della base un soldato cyborg avvisò Scarl dell’arrivo del Dott. Baruk. Il Fantasma Nero contattò subito il dotto. Schemer: “Schemer, Baruk è appena arrivato, se volete lasciare i nostri ospiti a lui…”
Schemer si mostrò un po’ dubbioso “E’… è sicuro signore? Ho appena lasciato il gruppo con lui”
“Mi sta dando del bugiardo?”
“No… no signore! Ma … gli acquirenti sono già con lui!”
“Mhhh. Dove li ha lasciati?”
“Ad uno degli ingressi del reattore”
“Idiota! Vada là immediatamente! La raggiungo!”
007 e 0017 avevano terminato di sistemare le cariche esplosive, quando udirono la voce di Scarl “Ma bene, ha finito Baruk? O forse dovrei chiamarla… 007?” i due si voltarono, ma erano già stati circondati dai Fantasmi Neri…
Dall’altro lato, 008 e 003 avevano completato il loro lavoro, quando furono presi di mira dai fucili dei sodati cyborg.
“Voi due! Mani in alto! Subito!”
Pyunma e Françoise obbedirono, senza però aver fatto prima scattare un allarme silenzioso, collegato direttamente al Delfin2…
Il resto del gruppo era a bordo del Delfin2, avevano già distrutto un ingente quantitativo di armi nucleari ed aspettavano un segnale dai loro compagni. 009 era molto preoccupato, più il tempo passava e più temeva per la vita di 003. 
“Accidenti! Non posso stare fermo ancora!” Jet si alzò dalla sua postazione come una furia “Dott. Gilmour, dobbiamo intervenire!”
Lo scienziato cercò di frenarlo “002, per favore. Dobbiamo aspettare!”
“Il professore ha ragione, dobbiamo essere cauti” disse Albert
Furono interrotti dal suono dell’allarme lanciato dai loro compagni. 009 schizzò in piedi “Sono loro! Hanno bisogno d’aiuto! Andiamo!” mentre diceva questo azionò il suo acceleratore e fu il primo a scomparire…

 

Parte VIII

Scarl stava in piedi davanti ai cyborg catturati e la sua risata risuonava nell’aria “Bene, bene, ecco qui i miei amici cyborg! Ma che bella sorpresa!” Si avvicinò a Françoise e le sfiorò una guancia con le dita; la ragazza ebbe un moto di repulsione “Sono felice di vedere soprattutto tu, mia cara!”
Pyunma chiese “Che cos’hai in mente per noi?”  
“Non essere così impaziente, cyborg! Aspetterò finché non arriveranno i vostri amici ribelli. Li avete contattati, vero?”
Al silenzio di 008, Scarl continuò “Bene, lo immaginavo. Arriveranno presto e cercheranno di liberarvi tutti e tre”
“Vuoi dire tutti e quattro” lo corresse Françoise
“Ah sì, 0017… Ho un bel regalino per voi” Scarl si rivolse all’uomo “0017, alzati!” A quelle parole, Richard si avvicinò al Fantasma Nero.
“Ri… Richard, ma…” 003 rimase immobile di fronte a ciò che vedeva.
“Permettimi di presentarti il cyborg 0017!” Annunciò Scarl con soddisfazione. “La sua creazione è tutto merito tuo, mia cara” disse rivolgendosi ad un’incredula Françoise “E’ grazie alle informazioni sul tuo passato che siamo stati in grado di costruirlo!”
003 era shockata, si rivolse a 0017 “E così, tutto quello che mi hai detto, tutti quei ricordi su mio fratello, hai fatto tutto questo solo per entrare nella nostra squadra. Tu non sei il mio vecchio amico Richard Niogret!”
0017 rispose con un filo di voce “Mi dispiace, Françoise”
Scarl intervenne “Ora basta. Conosci il tuo lavoro, sai cosa devi fare. Uccidi questi dannati ribelli e comincia dalla donna!”
Richard fissò Françoise e vide che aveva cominciato a piangere…
“Piangere e supplicare non ti servirà a nulla” le disse, cercando di mostrarsi indifferente.
Ma lei rispose: “Non… non piango per me. Piango per te… è difficile credere che tu sia un assassino”
Richard esitava… Scarl, allora, lo incitò: “Non farti ingannare dalle sue parole, uccidila… ora!”
L’uomo si voltò verso il suo signore “Non posso ucciderla” disse con convinzione.
“Forse non sono stato chiaro. Ti ordino di uccidere 003!”
“Ho detto di no!” e si mise in mezzo tra Scarl e 003
“Bene, ti sei condannato da solo!” Scarl aprì la sua mano destra e dal nulla comparve una sfera di energia, che scagliò con violenza contro 0017. L’uomo fu immediatamente avvolto da scariche elettriche e cominciò ad urlare.
“Richard!” gridò 003, mentre non poteva fare altro che guardare il corpo del suo amico contorcersi dal dolore. I tre cyborg fecero per aiutarlo, ma… “Non… non avvicinatevi! Scappate, presto!” disse 0017
“Pazzo! Ora vedrai!” Scarl creò un’altra enorme sfera di energia “Finirò io il tuo compito… la donna per prima!”
Con le poche forze che gli rimanevano, 0017 si pose ancora di fronte a 003…
In quell’istante, 002, 006, 005 e 004 avanzarono nella base, sterminando le truppe dei Fantasmi Neri.
“Sono i cyborg ribelli! Distruggeteli!” Ordinò Scarl e scomparve. I suoi soldati cercarono di opporsi, ma i cyborg erano superiori e riuscirono facilmente a sconfiggerli.
“Ehi ragazzi, scusate il ritardo!” disse Jet e corse a liberare 008 e 007
“Oh, non ti preoccupare. Siamo felicissimi di vederti!” rispose 007
006 si avvicinò all’amico con un sorriso “Bene, dovrei lasciarti legato qui ancora per un po’. Dopotutto, chi è che critica la mia cucina?”
“Io non critico, do solo suggerimenti” protestò Bretagna, ma 002 fece tacere entrambi
“Ragazzi… non mi sembra proprio il momento!”
“Ha ragione” aggiunse 008 “Pensiamo ad andarcene piuttosto. Tra due minuti salterà tutto per aria!”
002 notò solo allora il corpo supino di 0017 “Acc… ma che gli è successo?”
008 replicò “Il Fantasma Nero ha tentato di uccidere 003 e lui l’ha salvata.” Si guardò intorno “Ma… a proposito, dov’è 003?”
002 rispose “Probabilmente ci ha pensato 009 a lei. E’ scomparso appena ha sentito l’allarme, non mi stupirei affatto se l’avesse portata via da qui senza che voi ve ne siate resi conto” poi si occupò dell’uomo ferito “E’ ancora vivo. Portiamolo dal professore e speriamo che possa fare qualcosa…”
“Okay, tu occupati di 0017, noi vi raggiungeremo” disse 008; Jet afferrò 0017 per le spalle e volò via.
A circa due miglia dalla base dei Fantasmi Neri, 009 bloccò il suo acceleratore e si fermò con il suo prezioso carico. Adagiò 003, incosciente, sull’erba: “003, 003, stai bene?” 
Lei aprì lentamente gli occhi e vide 009 “Grazie…” disse e poi “Dov’è 0017?”
Prima che Joe potesse rispondere un’esplosione devastante provenne dal luogo dove si trovava la base dei Fantasmi Neri.
Istintivamente, 009 abbracciò Françoise per proteggerla dallo spostamento d’aria
Quando tutto fu finito, Joe aiutò la ragazza ad alzarsi, si guardarono negli occhi ed immediatamente si chiesero dove sono gli altri?
Come risposta alla tacita domanda, videro avvicinarsi a loro un veicolo con qualcosa che lo sovrastava nel cielo; non ci misero molto a capire che era 002; 003 riconobbe Richard nella figura dell’uomo che Jet stava trasportando.
“Mio Dio, Richard!” urlò 003. Tutti si fermarono… Jet atterrò e depose l’uomo sul terreno; Françoise si mise in ginocchio accanto a lui, mentre gli altri formarono un semicerchio intorno a loro.
“Richard…”
“C… ciao, petite” rispose con difficoltà
“Sta’ tranquillo Ric, non parlare. Ti portiamo al Delfin2, il Dott. Gilmour ti aiuterà…”
Lui scosse la testa “No… no petite. Ho paura che sia troppo tardi. I miei circuiti sono quasi completamente andati, per me è la fine. Quando sono stato costruito, i collegamenti elettronici del mio corpo sono stati tutti collegati al cuore. Se vengono danneggiati, anche il mio cuore viene colpito irrimediabilmente. Io… io devo dirti una cosa. Voglio ringraziarti di tutto, per avermi accettato e per aver creduto in me. Mi dispiace davvero tanto, ma avevi ragione, io non sono Richard Niogret”
Françoise lo ascoltava in silenzio, mentre gli altri li osservavano: “Ma allora… qual è il tuo vero nome?”
“Jacques, Jacques Rolland. Sono stato catturato l’anno scorso dal Fantasma Nero; non ho famiglia, i miei genitori sono morti quando ero ancora piccolo, per questo l’organizzazione mi ha reclutato. Non avevo mai compreso realmente le loro intenzioni, finché non mi sono risvegliato dopo la conversione in cyborg; allora ho capito che volevano farmi diventare la loro arma più pericolosa”.
Joe lo ascoltava e, per la prima volta, provava compassione per quell’uomo; commentò “E così hanno mandato l’arma tra di noi”
“Sì” affermò Jacques “hanno programmato nella mia memoria i ricordi del passato di 003. Lo hanno fatto perché la sua anima sincera mi avrebbe aiutato a farmi accettare da tutti voi. E poi, se fossi stato una parte del suo passato, lei non avrebbe avuto motivo di dubitare di me” Si rivolse a Françoise: “Voglio che tu sappia una cosa: avrei tanto voluto essere davvero Richard, perché è stata una persona importante per te, anche se non avrebbe mai occupato il posto di 009 nel tuo cuore…” tornò a parlare ai due ragazzi “vorrei che foste di nuovo felici, non dovete essere tristi per me, quel poco tempo che ho vissuto con voi, con la squadra, è stato il periodo più bello della mia vita” la sua voce si spense ed i suoi occhi si chiusero per l’ultima volta.
“Ric!” Françoise piangeva e le sue lacrime scendevano sul volto dell’uomo che fino a pochi istanti prima aveva creduto il suo amico d’infanzia.
009 si avvicinò alla ragazza e l’aiutò a rialzarsi con dolcezza.
“Tesoro, dobbiamo andare”; 003 annuì e rivolse ancora un ultimo sguardo all’uomo che si chiamava Jacques Rolland, ma che per lei non era altro che Richard, il suo caro amico, perduto ancora una volta.

Epilogo
Il sole stava tramontando ancora una volta all’orizzone ed una soffice brezza danzava tra le nuvole. Françoise era di nuovo seduta in riva al mare, pensando a Richard. 
Ricordava benissimo la confessione sulla sua vera identità, ma voleva credere che quell’uomo dai capelli scuri fosse stato veramente Richard, il suo amico venuto dal passato. Passò in rassegna tutti i momenti vissuti con lui, il primo incontro, il modo in cui l’aveva salvata dal tornado, quando le aveva aperto il suo cuore. Provò uno strano senso di colpa, lei non poteva ricambiare i suoi sentimenti; si ritrovò a pensare che, in fin dei conti, Richard (o Jacques) era molto simile a Joe: avevano entrambi un carattere molto forte, per questo si annullavano a vicenda.
Un uccellino si avvicinò alla ragazza, cercando tra i minuscoli granelli di sabbia un po’ di cibo. “Ti invidio sai piccolino” disse rivolta alla bestiola “la tua vita è così semplice…non come la mia…”
Sentì il rumore di un passo familiare avvicinarsi. Immaginando che cosa stesse per dire, lo anticipò “Sto bene, Joe. Guardare il mare mi calma e mi aiuta a non pensare…”
“Lo so, Françoise. Volevo solo sentirtelo dire. Anche per me è lo stesso”
“Ma tu, mi conosci davvero, Joe?”
Il sorriso gli morì sulle labbra “Ho trascorso una vita a cercare di conoscerti e capirti…So che le tue emozioni, i sentimenti che provi, si riflettono sul tuo volto”
“E’ proprio vero…Joe… voglio dirti una cosa”
Joe si sedette accanto a lei: “Okay…”
Françoise si voltò verso di lui: “Mi dispiace di essermi occupata così tanto di Ric… cioè… Jacques ed aver perso di vista l’obiettivo della squadra…”
“Tesoro, non devi preoccuparti. Tu credevi che fosse il tuo vecchio amico, per te rappresentava un passato felice.”
La ragazza gli sorrise di gratitudine “Tu mi incoraggi sempre. Ho voluto rivedere in Jacques i tempi felici che trascorrevo con mio fratello. Jean mi manca così tanto!”
Joe la prese tra le braccia “Lo so. E se potessi fare qualcosa per farti stare meglio, lo farei. E’ normale per noi cyborg pensare al passato, a quello che eravamo… ma non lo saremo mai più, dobbiamo cercare di superare il dolore ed andare avanti.”
“Non sarebbe meraviglioso poter riportare indietro l’orologio, evitare gli errori?”
“A volte sì, ma non angosciarti con queste domande. La vita va avanti per tutti, anche per noi cyborg.”
Françoise ponderava attentamente le sue parole. Quando voleva, Joe dimostrava più saggezza ed esperienza del Dott. Gilmour!
"Joe?"
"Mhhh?"
“Pensi mai a come sarebbe stata la tua vita se i Fantasmi Neri non ti avessero convertito in cyborg? Non hai rimpianti?”
“Onestamente, penso che forse sarei ancora uno sbandato a spasso per il mondo…”
Il viso del ragazzo si incupì e Françoise si rese conto di aver commesso un errore “Perdonami, Joe. Non volevo richiamare brutti ricordi.”
Joe la rassicurò “Ma no, sta’ tranquilla. E’ vero che non sono proprio il classico bravo ragazzo… ma ho sempre voluto rendermi utile e quale modo migliore di farlo se non aiutare gli altri?”
“Già”
“Françoise, mi dispiace di non aver fatto il possibile per salvare 0017; forse una parte di me non voleva che restasse con noi; so che è sbagliato…”
“Abbiamo sbagliato tutti e due. Ma devi sapere questo: volevo bene a 0017, ma non nella maniera che credevi tu.”
“Lo so, ma avevo una gran paura di perderti.”
Lei gli si avvicinò e lo baciò dolcemente; fu un attimo lunghissimo, a dimostrazione che i loro sentimenti non erano mutati.
Quando finalmente si separarono, Françoise gli disse: “Non mi perderai mai, Joe”
Lui sorrise “Prima mi hai chiesto se avessi rimpianti sul mio passato; ne ho molti Françoise, ma non quello di essere diventato un cyborg; se non lo avessi fatto, non ti avrei mai incontrato.”
“Chissà se lo penserai anche quando sarò una vecchia di 80 anni!”
“Ho sempre preferito le donne più grandi!”
Le prese il volto tra le mani e la baciò di nuovo. Era come se niente fosse accaduto, il sole splendeva ancora, il mare era limpido ed un grande amore illuminava il cielo.

 

© 03/08/ 2007

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